La serata non è stata come le altre. Le emozioni per l’addio di Zlatan Ibrahimovic, sublimate dallo spettacolo di San Siro, hanno fatto da contorno a tutti i 90′ di gioco. Non poteva che essere altrimenti per un giocatore che ha trovato come casa, se mai ne avesse una, Milano. Rigorosamente sponda rossonera.
Addio Ibrahimovic, le parole e le emozioni
Nel post partita di Milan-Verona, Zlatan Ibrahimovic ha parlato un ultima volta al popolo rossonero come un generale romano avrebbe parlato alla sua legione. Un gladiatore, che trova il suo luogo naturale in un’arena come San Siro, ha chiuso la sua vita rossonera. Un gladiatore abbracciato da Leao dopo il gol, quasi a testimoniare un metaforico passaggio di consegne.
Queste le parole di Ibrahimovic:
“Non respiro ma va bene, tanti ricordi, tante emozioni dentro questo stadio. Fischiate fischiate questo è il momento che potete vedere me quest’anno (rivolto ai veronesi). Prima volta al Milan mi avete dato la felicità, la seconda mi avete dato amore.
Ringrazio la mia famiglia che mi è stata vicina e la mia seconda famiglia, i giocatori. Voglio ringraziare mister e staff per la responsabilità che mi avete dato, la società per l’opportunità ed infine i più importanti, voi tifosi. Mi avete fatto sentire a casa, sarò milanista per tutta la vita. È arrivato il momento di dire ciao al calcio, non a voi. Se siete fortunati ci vedremo in giro. Forza Milan e arrivederci”.
Tutte le emozioni e tutto il retaggio di un campione che ha trovato la sua dimensione, anche giocando poco, nell’inferno rossonero. Sicuramente una delle pedine fondamentali dello Scudetto dello scorso anno, più di un giocatore, più di un uomo. Questo è stato Zlatan Ibrahimovic per il Milan.