Tantissima tensione accumulata in questa settimana di Champions per Inter e Milan, con club e tifosi di entrambi che hanno vissuto giorni davvero intensi. Martedì, quindi, abbiamo assistito alla gioia del tifo nerazzurro, accorso in massa, e alla tristezza e “disperazione” dei rossoneri, apparsi sottotono nella doppia sfida.
Anche alla vigilia ci sono stati dei botta e risposta, soprattutto tra i due allenatori, che hanno alimentato il clima di tensione, in merito all’arbitro Turpin e alla considerazione di Inzaghi sui francesi.
Al triplice fischio, quindi, la gioia tra staff e giocatori in mezzo al campo l’ha fatta da padrone, con Lautaro protagonista anche in questo caso, e non solo nei 90 minuti precedenti.
Il vero capo ultras, però, è stato il prodotto del settore giovanile Federico Dimarco, da sempre tifoso nerazzurro, che, con un megafono ha intonato diversi cori di sfottò rivolti all’altra sponda del Naviglio.
Sfottò che non sono affatto piaciuti tanto che, questa mattina, sotto la casa del terzino ex Parma è apparso uno striscione fortemente intimidatorio.
A proposito di questo e delle scuse di Dimarco, è intervenuto la stessa Curva Sud rossonera tramite i propri profili social.
Queste le parole: “Da martedì sera tiene banco il caso Dimarco: capiamo e condividiamo la voglia di esultare e far festa, nessuno si è mai sognato di vietare festeggiamenti e sfottò, ma in una città come Milano ci sono dei limiti che non vanno mai oltrepassati, da una parte e dall’altra.”
“Le Curve di Milano si impegnano da 40 anni a portare avanti un patto di non belligeranza, un caso unico in Italia che permette di vivere nel rispetto, nella tranquillità e nella lealtà la nostra stracittadina.”
“Un conto sono i cori e gli striscioni di sfottò riferiti a giocatori e società “chi non salta è rossonero o interista vaffanc… ecc.”, tutt’altro discorso sono i cori di scherno verso una curva intera alla presenza della stessa”.
“Apprezziamo le scuse del giocatore Dimarco, comprendendo che a volte l’adrenalina e l’euforia possano giocare brutti scherzi, e ci auguriamo in futuro di non assistere più a scene simili, da ambo le parti.”