Il Milan si prepara ad affrontare l’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Napoli. A San Siro andrà in scena il secondo dei tre incroci tra le due italiane nel breve termine, di cui il primo vinto dai rossoneri con un clamoroso 4-0 al Maradona.
Una sfida importante che Pioli e squadra dovranno affrontare al meglio se vogliono superare il turno e provare ad arrivare fino in fondo al torneo. Un risultato che, dopo l’ottima annata passata conclusasi con la vittoria dello scudetto, coronerebbe il ritorno del Milan tra le grandi.
Pioli, uno dei protagonisti di questa ascesa, si è esposto nell’odierna edizione de L’Équipe – testata francese. Di seguito quanto riportato dalla redazione:
Rinnovo Ibrahimovic?
“Stiamo percorrendo un cammino intrapreso tre anni fa – spiega il tecnico – ed eravamo lontani dai vertici europei. Sono fiero di vederla crescere, ma la storia del Milan è di giocare in Champions. Siamo felici, ma non dobbiamo fermarci qui. Con Ibrahimovic, Kjaer e Saelemaerkers siamo migliorati dal punto di vista tecnico e di carattere. Ibrahimovic non è un giocatore normale, ma un campione tecnico e morale, un modello, un punto di riferimento per un gruppo giovane come il nostro. È stato un sostegno enorme anche per lo staff”.
A chi mi ispiro?
“Guardiola e Ancelotti sono i migliori al mondo, non per le stesse ragioni. E seguo Arteta dell’Arsenal”.
Pioli svela il retroscena sulla firma di Giroud
Poi l’allenatore rossonero si concentra sul nucleo francese formatosi:
Su Giroud:
“Ci parlai un paio di volte in videoconferenza prima che firmasse. Sapevo che avremmo lavorato bene insieme: è un gran giocatore, di squadra, generoso, sempre positivo”.
Riguardo Theo:
“Ha ancora un margine di miglioramento enorme, ma deve convincersene”.
E su Maignan:
“Non lo conoscevo prima di affrontarlo in Europa League quando con il Lille venne a vincere da noi per 3-0. Si è rivelato anche migliore di quel che pensassi. È meticoloso, vuole sempre migliorare: è uno sfinimento per l’allenatore perché esigente, ma è anche motivato”.
Infine su Kalulu:
“Una gran sorpresa. Non ha mai mollato, migliora sempre e non è ancora finita. Se pensi solo al risultato non fai progressi: io mi baso sulle prestazioni, l’essenza del mio mestiere è di lavorare da squadra”.