L’attaccante brasiliano Alexandre Pato ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb in cui si è soffermato molto sul suo passato al Milan, oltre che sul presente dei rossoneri. Di seguito quanto riportato:
Manchi dall’Italia dal 2013. Cos’è l’Italia e il Milan per te?
“Se Ibrahimovic ha passato i 40 anni e sta bene lì c’è un motivo. Amo il Milan che mi ha dato tanto. Mi piace molto la Serie A e l’Italia mi manca. L’ho detto a mia moglie che tornerei e lei è disposta a fare qualsiasi cosa per me. Resto un appassionato del vostro paese che ha persone bellissime e appassionate di calcio. Come detto non so cosa mi riserverà il futuro ma le porte a un mio ritorno sono certamente aperte”.
Sei più tornato in Italia?
“Quando ero in Cina ho fatto un salto a trovare i miei amici, poi Galliani e Berlusconi. Ma poi non sono più riuscito per altre esperienze fatte in Brasile e Stati Uniti. Ma ora voglio tornare, che sia per vacanza o, chissà, per lavoro”.
Pato: “Ho continuato a seguire il Milan”
Hai seguito il Milan in questi dieci anni?
“Io lo seguo da sempre, mantengo i contatti con molti amici che lavorano lì. Vedo che ha cambiato tanto e sta seguendo una linea precisa, in campo e fuori e che può solamente crescere”.
Questi 10 anni sono stati molto difficili per il Milan
“In questi tanti anni di calcio ho capito che ci sono alti e bassi per ogni club del mondo. Sono processi, cambiamenti che arrivano. Grazie a Dio mi è capitato di giocare con le leggende, con la storia del calcio ma ho anche preso la nuova era. È vero, il Milan ha avuto momenti bui ma è tornato a vincere lo scudetto e gli obiettivi sono chiari, quello di tornare in Champions e mi auguro che possa proseguire questo cammino”.
Pato racconta gli anni in rossonero
Sei arrivato al Milan a 17 anni. In molti ti vedevano allora come il futuro dei rossoneri. Lo pensavi anche tu?
“Un consiglio che do a tutti i giocatori: non devi capire solo quel che succede in campo, ma anche intorno a te. Io purtroppo in quel periodo ero un ragazzo concentrato solo sul campo, ignaro di quel che succedeva fuori. L’ho imparato sulla mia pelle. Mi sarebbe piaciuto avere a suo tempo la testa che ho oggi, per capire come funzionava fuori dal campo. Ma non ho rimpianti, perché il calcio mi ha insegnato tanto. Amo il Milan, mi ha dato tanto e sono grato al Milan per ciò che mi ha insegnato e perché mi ha dato una grande esposizione mondiale. Certo, se potessi tornare indietro mi comporterei in modo diverso”.
A suo tempo sembrava fatta per il tuo passaggio al Paris Saint-Germain. È stato quello il bivio della tua carriera?
“Un consiglio che do a tutti i giocatori: non devi capire solo quel che succede in campo, ma anche intorno a te. Io purtroppo in quel periodo ero un ragazzo concentrato solo sul campo, ignaro di quel che succedeva fuori. L’ho imparato sulla mia pelle. Mi sarebbe piaciuto avere a suo tempo la testa che ho oggi, per capire come funzionava fuori dal campo. Ma non ho rimpianti, perché il calcio mi ha insegnato tanto. Amo il Milan, mi ha dato tanto e sono grato al Milan per ciò che mi ha insegnato e perché mi ha dato una grande esposizione mondiale. Certo, se potessi tornare indietro mi comporterei in modo diverso”.
Si diceva che la causa dei tuoi infortuni fosse Milan Lab e che la relazione con Barbara Berlusconi ti abbia condizionato
“Un consiglio che do a tutti i giocatori: non devi capire solo quel che succede in campo, ma anche intorno a te. Io purtroppo in quel periodo ero un ragazzo concentrato solo sul campo, ignaro di quel che succedeva fuori. L’ho imparato sulla mia pelle. Mi sarebbe piaciuto avere a suo tempo la testa che ho oggi, per capire come funzionava fuori dal campo. Ma non ho rimpianti, perché il calcio mi ha insegnato tanto. Amo il Milan, mi ha dato tanto e sono grato al Milan per ciò che mi ha insegnato e perché mi ha dato una grande esposizione mondiale. Certo, se potessi tornare indietro mi comporterei in modo diverso”.
Pato da brividi su Ibra: le parole
Mercoledì grande notte di Champions con Tottenham-Milan. La guarderai?
“Certamente e sono molto contento che i rossoneri abbiano vinto la partita d’andata. Penso che giocare contro una squadra inglese sia molto difficile. Nelle gare di Champions contro il Milan mi è capitato di giocarci, uscendo contro di loro e perdendo anche con l’Arsenal”.
Chi può essere il protagonista?
“Io da quando guardo il Milan vedo che Leao è un grande giocatore. All’andata ha fatto benissimo, è stato eletto giocatore della partita. Con la sua velocità e qualità sono sicuro che può fare la differenza”.
Ti stupisce vedere ancora Ibrahimovic in campo? Ce l’hai avuto compagno di squadra e avete vinto lo scudetto nel 2011
“Purtroppo quando i giocatori soffrono una lesione diventa dura. Nessuno vuole stare lontano dal campo e quando torni la vivi come una rivincita. Lui ne ha passate tante ultimamente ma ha sempre reagito. È il bello del calcio. Ibrahimovic non mi sorprende, è sempre stato così. E penso se mi chiedi se smetterà ti dico che sarà molto difficile, perché lui ha tanta voglia. Mi piacciono le persone così, che hanno la forza di superare momenti difficili”.