Gerry Cardinale, proprietario del club rossonero, durante il Business of Football Summit organizzato dal Financial Times, ha parlato del suo Milan.
Di seguito le sue dichiarazioni:
Sul Milan:
“Da oltre 20 anni investiamo nello sport e da 5 anni nel calcio europeo. Il Milan è uno dei più grandi brand a livello mondiale con una fenomenale fanbase in Italia, è un gigante addormentato che rappresenta una grande opportunità per portare conoscenze e capitale. Da quando siamo arrivati abbiamo dato continuità al grande lavoro di Elliott, che ora stiamo portando a un altro livello. Per questo abbiamo preso due top manager come Cocirio e Furlani, che sostituisce Gazidis, ma ho sempre grande rispetto per Paul e Gordon Singer. Nessuno è più competitivo di me, vorrei vincere scudetto e Champions League ogni anno, ma non possiamo controllare tutto e non si possono comprare i campionati. E’ uno sforzo di gruppo, non solo mio e il “noi” conta più dell'”io”. Non dico a Pioli chi far giocare, noi portiamo la nostra esperienza nell’utilizzo dei dati”.
Milan, Cardinale parla del nuovo stadio
Sullo stadio:
“Siamo consapevoli dell’importanza del Meazza, ma è stato costruito un secolo fa. In Italia serve una svolta a 360 gradi partendo dagli stadi. I nostri tifosi meritano infrastrutture di livello mondiale, la nostra priorità è rimanere nel Comune di Milano e stiamo valutando diverse aree anche vicino a San Siro. Costruircelo da soli? Abbiamo grande esperienza e sono per essere autosufficienti, dobbiamo focalizzarci su noi stessi. Credo che pure l’Inter stia valutando quale sarà il suo futuro”.
Sulla Superlega:
“Il progetto è fallito perché era stato strutturato male e non c’è motivo di parlarne ancora, ma bisogna capire perché era stato proposto: c’è una divergenza tra Inghilterra e resto d’Europa, è giusto rimettere equilibrio competitivo. Io voglio che tutta la Serie A sia competitiva, l’importante è capire come farlo. Sono contrario agli investimenti dei fondi di private equity nella Lega Serie A, non vedo perché ipotecare il futuro”.
Tatiana Digirolamo