Un diavolo dalla coda spenta quello assaporato nei primi sprazzi di 2023, senza quel fuoco ad ardere dentro ma soprattutto attratto estremamente dal colore granata. Salernitana e Torino rappresentano infatti le uniche vittorie rossonere del nuovo anno, arrivate a distanza di un mese l’una dall’altra.
Che sia o non sia ripresa Milan lo capiremo poi nei prossimi giorni, ma di certo c’è che oggi, un grosso spazio di cronaca, è occupato dall’improvvisa redenzione della difesa rossonera, capace di incassare 1 solo gol fra Inter e Torino dopo averne presi 12 nelle precedenti 3.
Finalmente riposo per la rete difesa dal Milan, negli ultimi tempi criminalmente bersagliata, ormai nostalgica dei tempi in cui rimanere immacolata non era che ordinaria amministrazione. Questo perché, d’innanzi a quella rete, con nome e numero in bella vista per il tifo rossonero, era solito sostarci il miglior portiere della Serie A. Era solito sostarci Mike Maignan.
Continua il calvario Maignan, il Milan lo attende
Dagli infortuni alle accuse di droga, dalle critiche al complotto per nascondere l’uso di stupefacenti, “Magic” Mike ha avuto il suo ben da fare per schivare i troppo cruenti e pericolosi proiettili, andando ben lontano dal suo ideale di respingere i pericoli rispedendoli al mittente. Se ne sta lì Maignan, in disparte mentre il mondo gira, come un supereroe che dall’alto guarda la sua città.
E la guarda sperando in un ritorno, la guarda sapendo che c’è bisogno di protezione, sapendo che solo lui può garantirne la protezione. Eppure tutto si allontana costantemente, a piccoli passi, fra notizie di ingiuria e parole di Maldini. Niente Tottenham, ok, ma non si può rimandare all’infinito l’irrimandabile, non si può tenere Batman lontano da Gotham City per così tanto tempo. Milano ha fin troppo bisogno di veder volare Maignan, Maignan ha fin troppo bisogno di volare per Milano.
Prima o poi tornerà Maignan, spazzando via con un balzo all’incrocio tutto il veleno su di lui sputato dai media. E chissà che possa essere davvero questa la manata decisiva per riaccendere la spenta coda di un diavolo sofferente. Chissà se la cura a tutti i malesseri del Milan risieda davvero nel nome e nelle mani di Mike Maignan. Passeranno 10 giorni ha detto Maldini, niente Tottenham ha detto Maldini, eppure in casa Milan il timer è già attivo o, più semplicemente, non ha mai smesso di scorrere.
Mario Reccia