Dopo un attento confronto con quasi 50 club europei e i loro stakeholder, A22 Sports Management ha elaborato i dieci principi cardine su cui si baserà la nuova Superlega.
Difatti, secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, dal dialogo portato avanti da A22 (società europea per lo sviluppo commerciale dello sport) sarebbe emersa la necessità di un cambiamento drastico nell’ambito calcistico europeo, i cui valori sono messi in forte discussione da alcune dinamiche che da parecchi anni lo caratterizzano.
A tal proposito, l’amministratore delegato di A22, Bernd Reichart, ha spiegato:
“I club si assumono tutti i rischi imprenditoriali, ma troppo spesso sono costretti a rimanere in disparte quando vengono prese le decisioni chiave e si ritrovano ad assistere allo sgretolamento delle loro fondamenta sportive e finanziarie. Il nostro dialogo è stato onesto, diretto e fruttuoso. Siamo giunti a conclusioni chiare sulla necessità di un cambiamento e su quali siano gli elementi costitutivi per realizzarlo“.
Nuova Superlega: “Bisogna agire il prima possibile per il bene dei tifosi, dei giocatori e dei club”
Si propongono di seguito i dieci principi, o regole, su cui si dovrà basare la nuova competizione al fine di apportare miglioramenti significativi dal punto di vista sportivo ed economico: competizioni su ampia base e meritocratica, mantenimento dei tornei nazionali, risorse economiche stabili e sostenibili, salute dei calciatori al centro del progetto, competizioni gestite dai club con regole di sostenibilità finanziaria trasparenti e applicate adeguatamente, diventare la migliore competizione calcistica del mondo, miglioramento dell’esperienza dei tifosi, sviluppare e finanziare il calcio femminile, un aumento significativo della solidarietà (donando 400 milioni totali da suddividere tra i club non partecipanti) e, infine, il rispetto del diritto e dei valori dell’Unione europea.
Nei prossimi mesi, arriverà anche la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale dovrà verificare la legalità e la compatibilità del Monopolio UEFA rispetto alle regole di libertà e valori fondamentali alla base dell’UE. Tale decisione potrebbe stravolgere come mai prima d’ora il mondo del calcio e dello sport.
In merito a ciò, lo stesso Reichart, AD di A22, ha aggiunto:
«Il nostro obiettivo è quello di presentare il prima possibile, dopo la ricezione della sentenza, un progetto sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, che sia accessibile, come minimo, per tutti i 27 Stati membri dell’Ue. Le circostanze sono chiare e bisogna agire per il bene dei tifosi, dei giocatori e dei club».
Ruggero Gambino