Intervistato ai microfoni di The Players Tribune, Fikayo Tomori ha raccontato tutta la sua carriera, dagli anni al Chelsea al trasferimento al Milan.
Di seguito le sue dichiarazioni:
SULLA CHIAMATA DI MALDINI: “Sono una persona che non cerca di esaltarsi o abbattersi troppo, ma non voglio mentire, il mio sorriso al Chelsea era sparito. Poi ho ricevuto la telefonata che ha cambiato tutto. Mio padre mi chiese: “Perché Paolo Maldini parla con te?”
Gli spiegai che Maldini che mi aveva chiamato per sondare la possibilità di trasferirmi lì, in prestito. A dire il vero, per tutta la chiamata su Zoom non riuscivo a crederci nemmeno io. Ero seduto e lo guardavo, ascoltando, ma senza capire bene. Stavo solo pensando: ‘Quello è Paolo Maldini. Sto parlando con Paolo Maldini. Se non succede niente, posso comunque dire di aver parlato con Paolo Maldini’“.
Messaggio d’amore ai tifosi del Milan: avete sentito Tomori?
“Anche se giocavamo in trasferta a Sassuolo, lo stadio era pieno di tifosi del Milan al 90%. Dopo 11 anni senza titolo, alcuni tifosi hanno pagato migliaia di euro per essere presenti. Era un mare di rosso e nero. Non ho mai visto nulla di simile.
Dopo il fischio finale, tutti i tifosi sono corsi in campo per festeggiare con noi. Ricorderò sempre il ragazzo che mi ha afferrato per le spalle e ha iniziato a scuotermi. Stava gridando in inglese: “Fik! FIK!!! Grazie! Grazie mille!!! Questo significa TUTTO per noi.… capisci?!”
Mi piacerebbe poter ritrovare quel tifoso che mi ha preso per le spalle in campo a Sassuolo. Se potessi, lo prenderei io per le spalle e gli direi nel mio miglior italiano: ‘Ora capisco. Ora capisco cosa significa. E spero che voi capiate cosa significa per me’“.
Scudetto, Tomori racconta: “Una follia positiva, solo amore”
“È una vera follia. Ma è una follia positiva. Dopo aver atteso a lungo il titolo e aver visto i rivali dominare, ci si potrebbe aspettare un po’ di negatività da parte dei tifosi, ma devo dire che non ho mai provato nulla di simile… solo amore.
Le 24 ore dopo il Sassuolo sono state una follia. Il percorso era di otto chilometri e ci sono volute cinque ore e mezza per muoversi tra la folla che batteva sui lati del pullman. Guardando fuori, non si vedeva nemmeno il terreno, solo persone, bandiere, razzi e nebbia rossa. Ho sentito dire che c’erano 50.000 persone stipate in Piazza del Duomo, pazzesco“.