Milan-Roma, questione di lucidità: i dieci minuti che hanno condannato i rossoneri

MILAN ROMA – 80 minuti di grande Milan, poi? Amarezza. La partita di ieri contro la Roma si può riassumere così.

I rossoneri hanno condotto una gara quasi perfetta, concedendo pochissimo e dominando il pallino del gioco.

Questo però non è bastato per portare a casa i tre punti. 10 minuti da incubo hanno condannato i ragazzi di Pioli ad un risultato che non può far altro che lasciar delusione e rabbia nell’animo.

Ancora una volta la Roma ha dimostrato di essere una squadra che non molla mai, anche in situazioni particolarmente difficili come quella di ieri sera, quando la partita sembrava ormai incanalata verso un esito negativo.

Caparbietà, determinazione, forza di volontà, lucidità. Tutto ciò che ha permesso alla Roma di agguantare in extremis un insperato pareggio, tutto ciò che è mancato al Milan sul finale per chiudere in bellezza una serata coi fiocchi.

Pioli Milan Roma

La lezione di oggi è: mai adagiarsi sugli allori. Come detto dal mister anche a fine partita, la squadra non è riuscita a mantenere la concentrazione fino agli ultimi secondi del match. Dopo il gol di Pobega è sembrato quasi che i giocatori avessero staccato la spina. Peccato di presunzione?

Il risultato della partita lascerà comunque un grande insegnamento allo spogliatoio e soprattutto a Pioli, colpevole di aver azzardato dei cambi in un momento delicato del match.

Tutto questo però non toglie merito alla prestazione della squadra, capace di imporre il suo gioco su una Roma attendista, che ha faticato a trovare spazi e a ripartire in contropiede.

Alla fine però i punti sono solo due, uno per il Milan e uno per giallorossi. La buona performance non è bastata: del resto si sa, sono i dettagli a fare la differenza.

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