Sulla scelta di fare l’allenatore: “Io pensavo sarei diventato un dirigente. L’unica a non crederci era mia moglie. Mi diceva “farai l’allenatore”, e io rispondevo come se fosse impossibile. Poi mi sono iscritto al corso solo per completare la formazione ed è stato un colpo di fulmine”.
Sugli allenatori a cui si ispira: “De Zerbi mi sembra un top. Io però sono fortunatissimo a lavorare vicino a Pioli, che umanamente è fuori dal normale e tatticamente all’avanguardia. Quando posso, mi fermo a vedere i suoi allenamenti o mi faccio spiegare come preparerà una partita. Mi apre la testa”.
Sui talenti della Primavera: “Lazetic? È umile, ha atteggiamento positivo: è un esempio per tutti i compagni. Chaka Traorè ha qualità oltre la media e gradi doti fisiche. Può fare 20 gol all’anno ma deve trovare continuità. Cuenca è stato sfortunato, è arrivato senza preparazione e si è fatto male, ma ora ha quasi recuperato. Scotti, beh… è un 2006, l’ho portato in Primavera a 15 anni. Devi avere una personalità non indifferente per reggere. C’è Coubis che parla poco ma penso possa trainare il gruppo e poi c’è El Hilali che ha responsabilità in quanto vice capitano. Mi aspetto tanto dal punto di vista mentale, per far crescere i compagni”.