Dopo l’anteprima pubblicata in mattinata, la testata sportiva portoghese Record ha rilasciato in maniera integrale le dichiarazioni di Antonio Leao, padre di Rafael.
Si è parlato non solo della sua famiglia e del suo passato, ma anche del debito nei confronti dello Sporting Lisbona e delle aspettative create dal Mondiale in Qatar, ormai alle porte.
Di seguito le sue dichiarazioni:
SUL PASSATO: “Partire non era necessario. Le cose accadono e basta. E nella sua vita sono accadute. È stato un periodo turbolento, ma sono successe delle cose. Ho fatto quello che ho fatto. In giro dicevano: ‘Che padre ha? Povero ragazzo, si perderà!’ Ma oggi Rafael è dove merita di stare e nessun giornalista si è mai presentato dicendo: ‘Che padre fantastico che ha! Stava per perdersi, ha accanto un grande uomo!’. Sono sempre stato al fianco di mio figlio”.
“Quello che dovrà fare in Qatar è quello che ha sempre fatto al Milan e farlo meglio. Deve fare quello che ha sempre fatto fin da piccolo, lasciare il suo profumo in campo. Aiutare la Nazionale, vincere, lavorare sodo, come ha sempre fatto. Io dico sempre a mio figlio: ‘Per due minuti, cinque, dieci, qualunque cosa ti dia il mister, fai del tuo meglio, perché un buon giocatore segna un gol in due minuti’. E ha già segnato. Ho fiducia in lui e sono sicuro che giocherà in Qatar. Sempre che il mister sia d’accordo. Nel tempo che gli sarà dato, si divertirà”.
“I problemi dei tribunali sono degli avvocati e dei giudici che li risolvono. Rafael non è un bambino abbandonato. Rafael Leão ha una famiglia. Vive su consiglio di suo padre, madre, zio, famiglia. Questo problema dei tribunali è dei genitori. Il problema con il calcio è suo. E Rafael risponde sui campi di calcio. I tribunali decidono”.
SULLA CRESCITA: “È cresciuto difendendo il talento che hai sempre avuto. Ha lottato per realizzare il suo sogno. Ha lavorato fino ad oggi ed è riuscito a realizzare il suo sogno. Semplice”.
This post was last modified on 16 Novembre 2022 - 08:36