Risveglio amaro in casa Milan dopo la pesante sconfitta di Stamford Bridge. Uno di quei risvegli che i rossoneri non vivevano da tanto e questo, a onor del vero, è un bene.
Ciò che va meno bene è, probabilmente, il modo in cui è arrivata la sconfitta, perché perdere ci sta, ma non così, se ti chiami Milan.
Nulla da togliere al grande match disputato dal Chelsea, che con Potter ha trovato nuova linfa, ma l’approccio alla gara sarebbe dovuto essere decisamente diverso da parte degli uomini di Pioli, a prescindere dalle importanti assenze.
A dire il vero, si sapeva che la partita sarebbe stata difficile, ma ci si aspettava qualcosa di meglio, decisamente.
I blues hanno dimostrato una superiorità tecnica e fisica davvero disarmante, i rossoneri, invece, sono sembrati lontani parenti dei giocatori visti nell’ultimo anno e mezzo.
Proprio in questi momenti, però, bisogna dimostrare di essere squadra. Da sconfitte del genere o ci si rialza subito o si entra in un vortice pericoloso. L’augurio è che la seconda opzione non venga presa minimamente in considerazione e la possibilità di rialzarsi è dietro l’angolo.
Sabato arriva la Juventus a San Siro, altra partita difficile, una vittoria riporterebbe subito il sorriso, anche in orbita Champions dove, tre giorni dopo il match con i bianconeri, ci sarà la possibilità della rivincita contro gli inglesi, con due speranze: la prima, alibi a parte, che recuperi dall’infortunio qualcuno dei titolari; la seconda, che il Milan torni a fare il Milan, ricordandosi che in Europa serve qualcosa di più.
This post was last modified on 6 Ottobre 2022 - 16:06