Ai microfono di DAZN, Gianluigi Buffon è tornato sulla clamorosa finale persa contro il Milan nel 2003. In Champions League, quell’anno, vinse, infatti, il Milan di Ancelotti. Questa l’intervista di Buffon che è tornato su quella partita.
Sul rigore di Nesta: “Sandro batte il rigore, io lo intuisco e per cui vado sulla palla con la certezza quasi totale di aver parato il rigore. Mentre la palla arriva ha un cambiamento quasi impercettibile, come se si alzasse e allargasse negli ultimi due metri, cosa che su un rigore non capita mai. Quello per me è stato uno shock. Tant’è che poi, anche nel rigore successi di Sheva, chiaramente l’ho fatto perché non potevo scappare, però non ero in una condizione psicologica e mentale di poter mettere il mio 100% anche su quel rigore lì“.
Pensavo: “Vinciamo! Ne parerò uno o due e vinciamo la coppa. Non avevo messo in preventivo di poter perdere”
Sul rigore di Seedorf: “Battezzai quel tipo di angolo secondo la rincorsa in quel momento di Seedorf e altre piccole cose. Ricordo che calciò bene ma feci una parata impegnativa. Per me era una segnale importante che davo alla squadra”.
Sul rigore di Shevchenko: “Era molto teso, come è normale che sia per un rigore così importante, e poi è stato bravissimo perché è un campione e ha meritato di vincere e di fare gol”.