Vranckx: “Ho scelto il Milan per questo”, poi le parole su De Ketelaere

Da diverse stagioni il Milan ha optato per un approccio di mercato orientato ai giovani e al futuro. I rossoneri hanno quasi sempre preferito acquistare giocatori dal grande potenziale piuttosto che calciatori già affermati. Questo sia per ovvi motivi economici sia per avere un continuo ricambio generazionale che permetta di mantenere alto il livello della rosa anche con il passare degli anni.

Vranckx Milan De Ketelaere

In questo senso uno degli acquisti con maggiore prospettiva dell’ultima sessione è sicuramente Aster Vranckx. Il centrocampista belga, classe 2002, è arrivato dal Wolfsburg in prestito con dirittto di riscatto. Intervistato dal quotidiano belga Niewusblad durante la sua permanenza in Under 21, il giocatore ha parlato del suo trasferimento a Milano. Di seguito le sue parole.

Sull’approdo a Milano: “Dovevo cercare una soluzione e il progetto del Milan mi piaceva molto. Lavorano molto con i giovani giocatori e mi hanno subito dimostrato che vogliono davvero darmi delle possibilità. Anche se ovviamente devo lavorare molto, è così che funziona in un grande club”.

Sulla convocazione ai prossimi europei Under 21: “Quando prendo una decisione, la sostengo sempre al 100%. Se arriva, arriva. Se non arriva, mi dispiacerà molto. Ma non mi pentirò di essere andato al Milan, questo è certo”.

Sul rapporto con i suoi connazionali al Milan: Frequento molto Charles, mi ha anche dato qualche consiglio. Sono molto felice per questi ragazzi e il mio momento arriverà”.

Sulla prima squadra della nazionale: “Voglio diventare un Red Devil il prima possibile, ma non mi dico subito: entro due anni devo esserci”.

Sul suo ruolo nell’Under 21: “Sono sempre uno dei leader del gruppo in ogni caso, ora che mi è stata data la fascia di capitano devo dimostrarlo ancora di più. Non che io sia il tipo di persona che vuole stabilire le regole fuori dal campo. Nelle giovanili, a volte, sono stato capitano, ma di solito giocavo con una squadra più grande e il capitano era qualcuno più grande di me”.

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