Nonostante sia lo sport più diffuso al mondo, il calcio non ha mai veramente sfondato negli Stati Uniti, con gli americani per tradizione più orientati al basket e al baseball. Negli ultimi anni però l’interesse del Nuovo Continente per il mondo del pallone è cresciuto in maniera esponenziale, come testimoniato dagli investimenti fatti dalle squadre della MLS (massima serie calcistica americana) per accaparrarsi giocatori di grande fama. Basti pensare ai vari Pirlo, Lampard, Ibrahimovic e, più recentemente, ai nostri Insigne, Bernardeschi e Criscito, tutti volati oltre oceano per regalare spettacolo ad un pubblico nuovo.
Oltre che tramite gli ingaggi però, gli USA mirano a portare sul proprio suolo i migliori giocatori europei (e non solo) anche attraverso l’organizzazione di eventi di grande visibilità. Il tutto per attirare sempre più tifosi e, di conseguenza, per far sviluppare un settore con un margine di crescita incredibile.
Per questo motivo, come riportato dal quotidiano spagnolo AS, gli Stati Uniti vorrebbero ospitare nei prossimi anni la finale di Champions League sul proprio suolo. La decisione sarebbe rivoluzionaria, dato che l’atto decisivo della maggiore competizione europea non ha mai lasciato l’Europa, ma i vantaggi economici sarebbero enormi. Al momento infatti non esiste un mercato così vantaggioso come quello nordamericano e l’idea stuzzica non poco la UEFA. Già certa di ospitare i Mondiali 2026, l’America del Nord si sta inserendo con grande prepotenza nelle dinamiche calcistiche mondiali.