“Il Diavolo torna in Champions” e tanti altri titoli simili comparivano su tutte le testate giornalistiche ormai più di un anno fa. Il Milan, dopo una lunga assenza, era tornato a casa. Il girone della scorsa stagione ce lo ricordiamo tutti, ricorda quasi quello dell’Inter di quest’anno: Liverpool, che ha poi raggiunto la finale, Atlético e Porto.
Quest’anno i rossoneri tornano a competere nell’Europa che conta con una consapevolezza diversa, grazie all’esperienza del girone e della vittoria del campionato. E questo fatto si è visto ieri. I 61.000 circa di San Siro (pochini all’apparenza, ma pensate che due settori sono stati lasciati vuoti) hanno assistito alla gara giusta messa in campo dagli uomini di Stefano Pioli.
Bisognava immediatamente rispondere dopo il “misero” pareggio strappato in Austria e la prestazione non perfetta di Genova. E questo Milan, ancora una volta, non ha deluso. Sembra quasi che sappia cogliere il momento perfetto per fare ciò di cui necessita. La vittoria di ieri va molto in questo senso: non è stata perfetta a livello d’intensità, ma è stata giocata con la testa. E questo ha permesso di non staccare mai la spina, finché il discorso non è stato archiviato dal triplice fischio arbitrale.
I protagonisti e le storie da raccontare sono molteplici: si va dal senatore Giroud, che continua a girarsi come piace cantare ai tifosi. Si parla tanto e giustamente dei giovani di questa squadra, ma spesso si sottovaluta la figura del francese, che per continuità e capacità è ancora oggi uno dei migliori 9 almeno del nostro campionato.
E poi si passa agli eroi per un giorno. O forse non solo uno, perché Saelemaekers, nonostante una prova inizialmente non troppo esaltante, trova la seconda rete consecutiva in Champions. L’ultimo a riuscirci con il Milan prima di lui era stato Pato nel 2012. Non scomodiamo il Papero, ma il belga ha dimostrato di saper colpire ancora e poi ha aumentato notevolmente il livello della prova, mettendo quel tanto di pepe che basta per renderla più accettabile.
L’ultimo è Pobega, che ha trovato una gioia che aspettava da almeno 5 anni. Lui c’era quando il Milan giocava le ultime Champions. Era ancora nelle giovanili, magari a San Siro ci andava per fare il raccattapalle. E ora può permettersi il lusso di segnare un gol che potrà risultare importante nelle sorti del girone ed esultare sotto la Sud.
La prova di ieri è stata convincente al punto giusto, ma non bisogna lasciarsi andare a facili entusiasmi. Il primato nel girone è stato raggiunto anche grazie al pari tra Chelsea e Salisburgo, con gli austriaci che si candidano a essere un avversario ostico per tutti. Vittoria fondamentale per il morale, che dovrà trascinare sulla stessa onda i rossoneri in campionato e, dopo la sosta, nel doppio confronto con il Chelsea.
Leonardo Costigliola
This post was last modified on 15 Settembre 2022 - 08:48