Dida, ex leggenda, portiere e preparatore dei portieri del Milan, ha rilasciato una lunga intervista per La Gazzetta dello Sport in vista del derby di oggi pomeriggio.
Su quanto ci sia di Dida in Maignan:
“Abbiamo puntato sulla sua integrazione nel calcio italiano, doveva capirne i meccanismi, come il vostro calcio si sviluppa. All’inizio ha fatto un po’ di fatica ma poi ha imparato tanto in così poco tempo che è stato sorprendente. Eravamo contentissimi del suo impegno, in ogni partita si notavano miglioramenti”.
Sulle parole di Maignan su di lui:
“Apprezzo molto le sue parole. Per me è stato bellissimo aver contribuito alla sua formazione. Sapere di aver lasciato qualcosa vuol dire avere lavorato nella maniera giusta”.
Sul sentirsi ancora ora nonostante non sia più nello staff rossonero:
“Certo che lo facciamo. Deve continuare il percorso di crescita grazie ai professionisti che lo seguono oggi. Sia dal punto di vista tecnico e umano è eccezionale”.
Sulla rosa del Milan e sulla possibilità di ripetere lo scudetto dell’anno scorso:
“Sicuramente parte tra le favorite e con altrettanta sicurezza dico che ha la forza di ripetersi. Questo campionato sarà insolito per l’interruzione del Mondiale, ma il gruppo è solido e di qualità”.
Sul derby di oggi e se sarà determinante per la stagione:
“Sì, perché è troppo importante, coinvolge non solo una intera città ma tutto il paese. Spesso si dice che tutte le partite sono uguali ma non è così: il derby è differente. Lo è per l’atmosfera in città nei giorni precedenti, per quella in spogliatoio, per quello che rappresenta per Milano e per noi che indossiamo o abbiamo indossato la maglia rossonera. Non parlo di tensione o ansia, ma di adrenalina, di carica positiva e di voglia di vincere”.
Sul suo derby più bello giocato in maglia rossonera:
“Tutti quelli vinti. Soprattutto quelli di Champions. La parata preferita quella su Veron in un derby di campionato del 2005”.
Sul Milan di oggi e se sia pronto a tornare grande in Europa:
“Un anno di esperienza in più tornerà molto utile. Lo scorso anno abbiamo affrontato un girone particolarmente impegnativo e questo ha permesso anche ai più giovani di confrontarsi subito in partite ad alta intensità e di alto livello. Questo Milan ha tutte le carte in regola per andare più avanti possibile”.
Sul paragone tra Kakà e Charles De Ketelaere:
“Mi ha fatto un’ottima impressione, ma come tutti i nuovi ha bisogno di tempo e serenità per esprimersi al meglio. Charles ha tutte le potenzialità e le caratteristiche tecniche per diventare un campione”.
Sulle capacità da dirigente di Paolo Maldini:
“Paolo è una persona eccezionale, in campo è stato il campione, un leader e un compagno leale. Dopo aver smesso di giocare è stato bravo a prendersi del tempo, a stare con la famiglia, a osservare da lontano. Questo lo ha aiutato a diventare il dirigente vincente che è oggi. Non avevo dubbi, ha sempre dimostrato una spiccata professionalità anche fuori dal campo”.
Sul poter essere ancora decisivo per Ibra:
“Lo è sempre stato e lo sarà ancora.”.
Giacomo Pio Impastato