Capello si espone: “Pioli? La forza del Milan è nata in un momento preciso!”

Fabio Capello è stato intervistato nell’edizione odierna di Tuttosport. Il tema principale è stato il Milan, tra Scudetto e nuova proprietà. Queste le sue parole.

La conferma di Pioli, Maldini e Massara: “Mi sarei meravigliato se non fosse stato così. Quando trovi un gruppo che funziona, che negli ultimi anni è arrivato primo e secondo. Che ha trovato dei giovani che oggi sono maturati e tra cui c’è qualcuno che si dice possa valere cento milioni, bè non cambi. Era una scelta quasi obbligatoria“.

Il lavoro di Maldini: “Il suo talento è fuori dall’ordinario. Paolo è un ragazzo molto intelligente. All’inizio io pensavo non fosse pronto per la titolarità nel Milan, ma fin da subito intraprese una grande carriera. Ora ha iniziato un lavoro diverso, ma ha già dimostrato di essere un fuoriclasse. Ha capito con chi lavorare e come entrare in questo nuovo mondo. Chapeau“.

Sulla forza del suo cognome:La verità è che il cognome Maldini, unito al carisma di Paolo, ha un certo effetto su tutti. Vedi la trattativa per portare Theo a Milano“.

Paolo Maldini (Photo via GettyImages)

Su Massara: “Ha avuto un grande maestro che è Sabatini. Questo fatto, unito alla sua intelligenza e alla competenza calcistica, lo ha aiutato molto. Con Maldini hanno creato un’unione di idee e volontà, lampante nei risultati”.

Su Pioli: “Bravissimo. Grande merito del successo va a come ha mantenuto la concentrazione. E per come ha rimesso sul binario giusto la squadra dopo le sconfitte. Però bisogna dire che la grande forza di questo Milan nasce dall’opposizione a Rangnick. Elliot aveva deciso di puntare sul tedesco, loro si sono opposti a questo”.

Su Donnarumma e Calhanoglu: “Metterei in evidenza queste cose: i rossoneri avevano fatto bene ad ingaggiare il turco. Mentre da parte del portiere italiano c’è stata poca riconoscenza verso il club che l’ha lanciato”.

Sulla possibile apertura di un ciclo: “A livello internazionale no, in Italia può continuare a vincere. Ma servono giocatori internazionali, che facciano aumentare la qualità della rosa”.

Sulla somiglianza con il suo Milan: “La voglia di vincere. Ma nel nostro periodo il calcio italiano era il top nel mondo, ogni club aveva dei campioni in rosa“.

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