Intervenuto durante l’evento “Il Foglio a San Siro“, Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del nuovo stadio. Il progetto continua ad andare avanti e lui stesso ha specificato la volontarietà di volerlo portare avanti insieme al Milan.
Queste le sue parole:
“Siamo in attesa che il Comune nomini il responsabile del dibattito pubblico per il nuovo stadio e dovrebbe avvenire a inizio maggio. Stiamo lavorando sullo studio di fattibilità, un volume di circa mille pagine. Lo stiamo integrando per la richiesta dell’ennesima rettifica degli indici volumetrici. Abbiamo ridotto ulteriormente gli indici volumetrici, benché ci sia una legge sugli stadi che consenta indici maggiori. Siamo partiti con tanta energia, ma è chiaro che un po’ di delusione verso Milano c’è. C’è questa difficoltà politica. Il nostro obiettivo è quello di dare lustro alla città. In ogni caso non c’è più l’esclusiva su San Siro, oggi conta avere lo stadio nel più breve tempo possibile. Stiamo valutando come procederà il dibattito pubblico, ma anche altre opzioni. Ci auguriamo che il dibattito finisca prima dell’estate”.
Avete un piano B? “Esiste nel momento stesso in cui il progetto viene pensato, anche perché in Italia la burocrazia non aiuta. Gli investitori che mettono soldi hanno bisogno di tempi certi. Noi volevamo un nuovo San Siro a San Siro, ora conta di più avere uno stadio in breve tempo, quindi nessuna soluzione è esclusa. E lo vogliamo non solo per i ricavi, ma anche per dare a squadre e cittadinanza un’esperienza diversa. San Siro è prestigioso grazie a Inter e Milan che hanno ottenuto in questo stadio tantissime vittorie sul campo. Diventerà altrettanto iconica un’altra struttura perché i club ci giocheranno e vinceranno. Ora la scelta sarà fatta sui tempi e non più sul dove“.
Il progetto andrà avanti con il Milan? “Assolutamente sì e non ci sono mai stati dubbi. Abbiamo obiettivi comuni, ci dividono solo quelli sportivi. Cambio proprietà? Quando si parla di infrastrutture è inevitabile che ci possa essere anche un cambio di proprietà. Non parlo solo in ambito calcistico. E non è che si possa allora pensare di non fare infrastrutture. È molto semplice, il progetto stadio si auto-finanzia. Ed è un progetto essenziale e strategico per il rilancio e la competitività dell’Inter a livello europeo. Non c’è nessuna interferenza che possa avvenire, anche a livello di azionista, che possa cambiare l’idea di avere un nuovo stadio“.
FILIPPO FAGIOLINI