Il Milan, rappresentato dal suo ad Ivan Gazidis e dal portfolio manager di Elliott e consigliere d’amministrazione milanista Giorgio Furlani, è stato ascoltato dalla commissione del Club Financial Control Body dell’Uefa, relativa agli sviluppo dei conti in linea del Fair Play Finanziario.
I due dirigenti avrebbero presentato una ampia e dettagliata relazione sulla base dei documenti richiesti al Milan dall’Uefa per l’esame del suo caso. Dai documenti presentati emergerebbe un trend di miglioramento di tutti gli indici aziendali del club, impegnato in un percorso virtuoso che sta portando il Milan ad un graduale e crescente equilibrio finanziario, tale da non richiedere immissione di equity.
Tutto questo è avvenuto non solo grazie alle linee guida che Milan e Uefa avevano concordato nel Consent Award del 28 giugno 2019 ma anche per la missione che la proprietà si è data di riportare il club alla competitività sportiva nel rispetto della sostenibilità finanziaria che nei fatti, si sta realizzando.
Gazidis e Furlani hanno mostrato ai dirigenti Uefa come il Milan sia riuscito a ridurre sensibilmente le perdite, a innalzare i ricavi nonostante l’impatto devastate della pandemia che ha privato il club deli introiti da stadio e una panoramica su un’espansione reale verso nuovi brand e nuovi mercati che nulla ha a che vedere con lo scellerato piano che venne presentato da Fassone per ottenere il voluntary agreement, puntualmente rigettato dalla CFCB.
L’ad e il cda sono usciti dall’audizione con l’Uefa con moderata fiducia visto che i rossoneri hanno lavorato in un regime di “para” settelment agreement, rispettando i paletti e senza fare mai una mossa – in particolare sul mercato – che non fosse in linea con i parametri da rispettare. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare la decisione del’Uefa, che difficilmente non potra’ non apprezzare il trend positivo dei rossoneri e la serietà con cui la proprietà e la dirigenza hanno lavorato fino a questo momento per rimettere in salute il club.
Francesco Scanu