Costacurta: “Un giocatore mi ha stupito, sta trascinando il Milan al titolo”

Protagonista di una lunga ed interessante intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Alessandro Costacurta ha commentato lo stato attuale del Milan, soffermandosi su alcuni giocatori.

Ecco le sue dichiarazioni:

SU LEAO E THEO – “Con il talento funziona così, il Milan risente degli alti e bassi di Leao, il più determinante della squadra. La fascia sinistra viene spesso esaltata, giustamente, ma i pericoli arrivano quasi sempre da lì. A Napoli Di Lorenzo, bravissimo, sembrava Cafu, complice anche la poca capacità difensiva di Rafa ed Hernandez, che litiga troppo spesso“.

L’EQUILIBRIO – “La solidità di altri giocatori chiave porta equilibrio. Mi riferisco ai difensore centrali, a Tonali e Bennacer, che sono cresciuti tantissimo“.

SU GIROUD – “Sempre sul pezzo, tocca pochi palloni ma è decisivo. Mi ha sorpreso, non pensavo fosse un campione e invece sta spingendo il Milan verso il titolo“.

Giroud Milan Costacurta

LA DIFESA – “Le mie aspettative su Romagnoli erano altissime, pensavo potesse diventare il più forte, il nuovo Chiellini. Non vuole dire che sia scarso, solo che visto cosa faceva a 19 anni credevo avesse potenzialità illimitate. Kalulu invece in un anno è cresciuto tanto, deve migliorare palla al piede ma è veloce e attento. Quello che serve a un difensore centrale. Botman? Ha qualità su cui lavorare, ma non lo conosco caratterialmente e per l’impegno che mette in allenamento. Oggi, così com’è, può valere Romagnoli“.

SU KESSIE’ – “Di giocatori fondamentali in giro ne vedo sempre meno, escluso Mbappé. Franck come molti altri è importante ma non determinante, assolutamente sostituibile. Tonali è più importante di lui, anzi è il più importante del Milan di oggi, anche di Maignan o Giroud. Scrissi a Maldini dopo l’acquisto dal Brescia definendolo il miglior prospetto del calcio europeo. Avrò preso del “pirla”, ma oggi mi fa diventare presuntuoso e dire: allora avevo ragione”.

SU IBRA – “Sì, va tenuto. È stato fondamentale nella risalita del Milan, con Maldini e Pioli. Questa è la loro squadra, il frutto del loro lavoro. Zlatan potrà non essere più determinante come prima, ma ha sempre il suo peso“.

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