L’agenzia ANSA ha appena riportato una clamorosa notizia: la Corte di Cassazione di Roma ha condannato in via definitiva a 9 anni di carcere l’ex attaccante del Milan, Robinho.
Il riferimento è una vicenda che risale al 22 gennaio 2013 quando l’allora attaccante rossonero, aveva partecipato ad una serata in un locale milanese per festeggiare il 23esimo compleanno di una ragazza. L’accusa parla di uno stupro compiuto da Robinho e il suo amico Riccardo Falco che dopo aver fatto bere la ragazza con l’intento di renderla incosciente, hanno abusato di lei.
Dopo le condanne in primo grado (2017) e in appello (2019), anche la Corte di Cassazione di Roma ha respinto la tesi della difesa condannando Robinho a 9 anni di reclusione. Nonostante la condanna sia definitiva, ci sarebbe il problema dell’estradizione. Secondo quanto riporta Globo Esporte, il trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra Brasile e Italia del 1989, non prevede l’applicazione in territorio brasiliano di una condanna imposta dalla giustizia italiana. Lo Stato Italiano dovrebbe emettere un mandato d’arresto internazionale e così Robinho e il suo amico correrebbero il rischio di essere arrestati solo in caso di viaggi all’estero, chiaramente in Italia e in qualsiasi Paese dell’Unione Europea.