È una vicenda “oscura” quella che vede come protagonista Michelangelo Albertazzi, dal 2008 al 2011 nel settore giovanile del Milan e dal 2014 a 2015 in prima squadra.
L’ex giocatore, intervenuto ai microfoni di Report, ha voluto raccontare una parte spiacevole dei suoi anni rossoneri, accusando il club (della vecchia proprietà) di aver “gonfiato” le spese condominiali dell’appartamento che la stessa società gli aveva messo a disposizione: cifre che venivano detratte direttamente dal suo stipendio:
“La società mi ha messo a disposizione l’appartamento, mentre io mi ritrovavo delle cifre assurde detratte dalla busta paga: si parla anche di 9-10mila euro al mese, giustificate come spese condominiali. Ho iniziato a chiedere di vedere la bolletta per sapere se ci fossero problemi con il contatore, ma dopo 4 anni ancora non ho ricevuto nessuna bolletta. In tutto mi hanno trattenuto una cifra intorno ai 150mila euro“
Nel 2015, poi, ci fu una riunione a Casa Milan tra Albertazzi, il suo procuratore e il club per chiarire il mistero delle spese condominiali. Il Milan affermò di non avere alcuna responsabilità, poiché gli appartamenti sono di proprietà della Tordisole srl, che aveva siglato un contratto di locazione con la Milan Real Estate s.p.a., per anni guidata da Galliani e oggi da Scaroni.
L’amministratore della Tordisole srl, intervenuto anche lui ai microfoni di Report, ha commentato così questo fatto: “Gli appartamenti sono stati sempre affittati a loro senza che ci fosse questo problema“.
In seguito a questo episodio, Albertazzi è stato ceduto a titolo definitivo all’Hellas Verona. Quando lasciò l’appartamento, però, gli arrivò una richiesta di risarcimento danni dalla Tordisole srl:
“Mi hanno chiesto più di 130mila euro per danni alla casa” rivela l’ex rossonero, che decise così di rinunciare a chiedere indietro i soldi delle bollette per evitare la causa per danni (che non c’erano) all’appartamento.