Si dice che dagli errori si impara qualcosa e si esce fortificati. Ma dopo lo scorso anno, appellarsi alla sfortuna evidentemente ha distratto molti da quello che poteva essere un problema gestionale. Il riferimento è agli infortunati.
Per il secondo anno consecutivo la stagione sportiva del Milan rischia seriamente di essere compromessa da una serie insostenibile di infortuni. Chiaramente le assenze per Covid, influenza o infortuni traumatici non sono contemplati.
Sotto la lente di ingrandimento gli infortuni muscolari e relativi tempi di recupero biblici. Su 17 turni di campionato ci sono stati ben 14 infortuni muscolari. E se si sommano le giornate saltate da tutti, andiamo ben oltre le 60 giornate saltate.
Ecco il raccapricciante bollettino:
Passi il primo anno ma con questa situazione clinica, parlare ancora di sfortuna vorrebbe significare dare le spalle ad un problema che necessita una profonda riflessione.
Oltre al numero degli infortuni lascia non pochi dubbi il recupero medico di alcuni calciatori. Non ultimi i casi Rebic e Leao. Il croato torna nel derby, fa 15 giorni di allenamento con la squadra e alla vigilia di Firenze, un colpo, gli provoca l’ennesimo problema muscolare. Arrivederci ad anno nuovo. E Leao? Sicuro che a Firenze fossero solo crampi? Dopo Firenze resta in panchina per tutti i 95 minuti a Madrid in una partita fondamentale. Torna un tempo contro il Sassuolo giocando senza forzare e poco più di un tempo e poi ancora panchina il mercoledì contro il Genoa. Tre giorni dopo un tempo contro la Salernitana e il muscolo cede.
Per non parlare del “problema al polpaccio” da un mese di Calabria la cui reale entità e tempi di recupero sono sconosciuti.
Una riflessione deve esserci a costo di prendere drastiche decisioni. Con fortuna o sfortuna non si può più giustificare eventi che rischiano seriamente di compromettere una stagione.
This post was last modified on 14 Dicembre 2021 - 08:03