Oggi Zlatan Ibrahimovic ha presentato il suo nuovo libro, Adrenalina, alla Triennale di Milano.
Amadeus ha condotto l’evento e sono intervenuti molti ospiti, da Silvio Berlusconi a Stefano Pioli.
Di seguito le dichiarazioni piĆ¹ importanti rilasciate dallo svedese ai vari intervistatori:
La rovesciata di ieri ha ribaltato ancora la situazione, e non ĆØ la prima volta:
“Devi scegliere la tua strada e credere in te stesso. Si sbaglia e si impara, per me essere perfetti ĆØ essere se stessi. Ho avuto successo, se a 40 anni sono ancora qua vuol dire che qualcosa ho fatto bene”.
Interviene Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport:
“Mi ha colpito la parte riferita allāessere marito e padre. Di solito queste cose si dicono quando un giocatore smette. Ma lui ieri comunque ha segnato il 300esimo gol nei top 5 campionati europei. Sottolineamo gli aspetti umani, ma sottolineamo come in Italia sia ancora decisivo a 40 anni. Zlatan, te ne mancano ancora parecchi per raggiungere Messi e Ronaldo, devi continuare a giocare ancora a lungo (ride, ndr)”.
Come fai a sentirti ancora decisivo?
“Dopo lāinfortunio che ho avuto che mi ha fatto stare fuori un anno, ho capito che il calcio per me ĆØ tutto. Ho paura di smettere perchĆ© non so cosa mi aspetta dopo. A Sanremo avevo paura della multa se non mi fossi presentato (ride, ndr). Comunque, sto dimostrando che con la mentalitĆ giusta posso fare ancora la differenza. Ć tutto recupero, voglia che devi avere. Poi ho una mentalitĆ : ‘PerchĆ© essere normale quando puoi essere migliore’. Ć cosƬ”.
Dove nasce la tua adrenalina?
“Mi arriva con gli obiettivi che mi pongo. Ogni giorno mi sveglio con dei dolori, ma con lāadrenalina vado avanti. La rovesciata di ieri mi porta avanti, non ho vinto e mi brucia, non sono felice. Anche questa ĆØ adrenalina per la prossima partita”.
Sale poi sul palco Fabio Capello, suo allenatore ai tempi della Juventus:
“Lui giocava per fare i numeri, come al circo. Poi si ĆØ accorto che doveva fare gol, per vincere bisogna fare gol e non lāaveva ancora capito. Quando ĆØ arrivato alla Juve ĆØ stato un colpo di fortuna incontrarlo nel pre campionato. Andai da Moggi e Giraudo e gli dissi di prenderlo. Cāera un ottimo rapporto tra Raiola e la Juve, si ĆØ poi dimostrato subito lāottimo giocatore che pensavamo che fosse. Gli dicevo che aveva i piedi di legno, si fermava a calciare e lo abbiamo corretto un poā. Aveva capito che stava migliorando e tutti i giorni tutti i giorni, anche se ogni tanto lo richiamavo, ha continuato a lavorare ed ĆØ diventato quello che ĆØ diventato. Aveva grande competitivitĆ alla Juve, ha visto il livello alto della squadra e ha pensato di dover diventare meglio degli altri. E ci ĆØ riuscito. Quello che ha fatto dopo ĆØ la dimostrazione che bisogna avere voglia di migliorarsi”.
Quanto ĆØ importante incontrare persone decisive come Capello nella tua carriera?
Ibra: “Penso che ĆØ molto importante. Vi racconto una storia. Entro, cāĆØ il mister che legge la Gazzetta. Gli ho detto: ‘Buongiorno mister’. Lui continua a leggere, poi abbassa il giornale ed esce fuori. LƬ ho capito chi ĆØ il boss. Ha visto tutte le cose che mi mancavano e dove sarei potuto arrivare. Mi metteva tutti i giorni davanti alla porta e mi ha fatto cambiare stile di gioco. Tutti i giorni tiravo 50-60 tiri.Capello mi ha fatto capire come lavorare con cosƬ tanti campioni. Non chiedeva rispetto, lo prendeva. Quando entrava nello spogliatoio cāerano Vieira, Cannavaro, Nedved. A quel tempo ibra non era nessuno, ma volevo dimostrare di essere piĆ¹ forte di tutti. Ogni giorno mi allenavo contro Cannavaro e Thuram. Poi quando li passavo cāera Buffon. Era un buon allenamento, mi ha fatto diventare chi sono oggi“.
Capello, come vede Ibra nel calcio quando smetterĆ ?
“Da allenatore sarebbe sprecato. Forse un manager allāinglese. Ferguson non allenava, ma decideva tutto quanto. Ibra ha la qualitĆ e la credibilitĆ per farlo. Penso che qualcosa di calcio capisca”.
Ibra: “Se mi piacerebbe? SƬ, vediamo. FinchĆ© sono attivo penso solo al calcio. Fare lāallenatore ĆØ un lavoro difficile, devi trasmettere le tue idee a 25 giocatori. Devi fare la scuola per allenatori”.
Si collega anche il mister rossonero, Stefano Pioli.
Come ĆØ stato il vostro primo incontro?
Ibra: “Primo incontro, normale. Mister mister, Ibra Ibra”.
Pioli: “Molto piacevole, ho capito subito chi mi trovavo di fronte. Ci siamo parlati in modo semplici. Mi ha detto ‘Mister, tu sei il boss. Io sono sempre disponibile per il bene della squadra’. Il suo arrivo ci ha migliorato”.
Ibra: “Quando sono arrivato era difficile, perĆ² abbiamo messo insieme il gruppo. Tutti hanno capito cosa serve per arrivare agli obiettivi: sacrificio, correre. Abbiamo creato unāatmosfera piĆ¹ che top. Poi cāĆØ stata la pandemia. Ha uno staff fantastico, ho avuto tanti allenatori con staff differenti. Il suo staff ĆØ top, il gruppo va verso lo stesso obiettivo. Purtroppo ieri non abbiamo vinto, se facevo due gol vincevamo (ride, ndr)”.
Stefano Pioli risponde a questo punto ad alcune domande :
“Se ĆØ un vantaggio avere Ibra? Assolutamente sƬ. Ho la fortuna di avere uno Zlatan molto maturo, molto attento, sensibile e rispettoso del gurppo. Sa sempre come dire le cose, anche con un tono molto acceso. Ma tutti noi sappiamo che lo fa per migliorare. Quando si parte da questa base tutto viene ben ascoltato. Sui compagni a volte fa piĆ¹ presa quello che dice un giocatore piuttosto che quello che dice lāallenatore”.
“Se crediamo allo scudetto? Mi ero appena collegato, non sentivo bene (ride, ndr). I miei giocatori fanno bene, dobbiamo andare oltre i nostri limiti. Abbiamo un poā rallentato ultimamente, ma abbiamo le qualitĆ per lottare fino alla fine”.
“Come vedo Zlatan in futuro? Ć una persona intelligentissima, ĆØ un top in tutto quello che fa. Lo continua a dimostrare. Sono rimasto un poā male che non mi avete invitato a Sanremo, sono un buon cantante (ride, ndr). Quando smetterĆ di giocare sicuramente troverĆ la strada giusta, con la sua capacitĆ di essere sempre al posto giusto troverĆ la sua strada”.
“Il mio coro “Pioli is on fire”? Ć un coro che hanno iniziato i ragazzi, speriamo che continui a lungo”.
Torna a rispondere Ibrahimovic su una domanda sullo scudetto:
“Come si vince il tricolore? Ć la mentalitĆ . Come mi alleno cosƬ gioco, ogni giorno ĆØ una finale. Quando sono arrivato al Milan cāerano altri giocatori, sono arrivato per mettere pressione e tirare fuori lāultima grande stagione. Ero lƬ e martellavo, ad alcuni andava bene e ad altri no.“
Interviene Adriano Galliani:
“Ieri ho esultato alla rovesciata di Ibra, insieme a Berlusconi. La sua forza la vedono tutti, ma ha una personalitĆ che costringe gli altri a fare bene. Ho visto che quando gli altri non fanno bene li appende al muro, in senso fisico. Ha unāadrenalina dentro che i compagni devono per forza impegnarsi. I suoi compagni fanno fatica a far flanella”.
A questo punto, si collega l’ex presidente Silvio Berlusconi, con cui Ibra si scambia parole al miele:
Berlusconi: “Il libro che presentate oggi dimostra che Zlatan non ĆØ solo un grande campione dello sport ma anche della vita. Ha una media di 0,6 gol a partita, una media straordinaria. Il primo gol risale al 30 ottobre 99, lāultimo a ieri. Lāho visto, ĆØ stato un gol che solo Ibrahimovic poteva segnare. 40 anni vissuti sempre con la voglia di dare il massimo. Mi ricordo con commozione di quando indossĆ² la prima volta la maglia del Milan. Sento di avere con lui un rapporto di affetto. Questāestate in Sardegna abbiamo parlato dei suoi prossimi obiettivi che sicuramente riuscirĆ a concretizzare. Gli auguro successo, sono sicuro che riuscirĆ a raggiungere tutti i traguardi che si porrĆ . Sei stato e sei ancora un grande campione. Ti vogliamo tanto bene”.
Ibra: “Sa che gli voglio bene. Spero stia bene, mi sono emozionato. Quando arrivano queste parole dal presidente con piĆ¹ trofei nella storia del calcio sono molto onorato, anche se voleva sempre che tagliassi i capelli. La mia forza ĆØ nei capelli (ride, ndr)”.
Galliani: “Giochiamo con lāArsenal. Vinciamo lāandata 4-0, e metto nella testa di Allegri di portare in panchina 2 portieri. Ritorno partita terrificante, perdiamo 3-0 ma ci qualifichiamo. Tutti felici, ma entra negli spogliatoi Zlatan ed urla come un pazzo, quasi mena Max Allegri che aveva messo due portieri in panchina. Non ĆØ mai contento, non si accontenta mai. Vuole sempre il massimo. Ibra se pareggia o arriva secondo si incazza come una iena. La sua piĆ¹ grande qualitĆ sia questa cosa qui, di non essere mai soddisfatto con sĆ© stesso e con gli altri. Ho avuto la fortuna di stare al Milan per 31 anni, abbiamo avuto giocatori immensi, con Capello in panchina abbiamo vinto 4 scudetti in 5 anni. Giocatori immensi: Van basten, Gullit, Baresi, Maldini, Ancelotti, Tassotti. Tecnicamente per me Van Basten era la madonna, quando lo vedo mi inginocchio. Purtroppo una caviglia lāha fermato a 28 anni. Ć passato di tutto al Milan, ma nessuno secondo me aveva la forza mentale di Zlatan Ibrahimovic. Questo ĆØ il mio pensiero”.
Interviene infine Urbano Cairo:
“Ć abituato a vincere. Sono contento di essere qui, ĆØ un grande onore poter pubblicare il suo libro. Ć un libro speciale, che va oltre il calcio. Ho avuto occasione di vedere anche il film ‘Zlatan’ con mio figlio. Bellissimo film, si racconta prima di diventare lo Zlatan di oggi. Si vedono tutti gli ostacoli che ha dovuto superare. Una vita bellissima, ĆØ riuscito a canalizzare tutte le sue energie per ottenere dei risultati partendo da livelli molto bassi. Leggendo il libro ci sono cose ci accomunano. Non ti chiedo di venire al Torino, perĆ²ā¦ Un anno dai (ride, ndr). No, lo lasciamo al Milan.
Ć diventato trasversale e anche molto simpatico, piace a tutti. Piace a donne, uomini, bambini, milanisti e non milanisti. La gente capisce che ĆØ un uomo vero, un grande uomo. Mi fa piacere oggi aver rivisto qua tanti amici come Galliani, Capello, Fontana. Questo modo di essere suo la gente lo percepisce ed ecco perchĆ© Zlatan oggi ĆØ diventato qualcosa di piĆ¹ di un calciatore, qualcosa di unico”.
Chiude Ibrahimovic il bellissimo evento:
“Voglio ringraziare tutti per essere qua. Mi dĆ tanta emozione. Non posso dire se il libro ĆØ buono o no perchĆ© fa parte della mia storia, mi dispiace non poter fare foto con tutti. Siete benvenuti a Milanello, fuori, e quando passo facciamo le foto. Voglio ringraziare il presidente Cairo per questo libro eā¦ Forza Milan, no?!. Ringrazio anche Amadeus che ĆØ venuto qui, sicuramente vuole qualcosa in cambio. Ma vediamo (ride, ndr). Grazie a tutti”.”