Caldara: “Ho scelto il Venezia per un motivo!”

Mattia Caldara, difensore del Milan attualmente in prestito al Venezia, si è lasciato andare ad una lunga intervista a “Cronache di spogliatoio”, nella quale ha raccontato il suo ultimo periodo: dal primo infortunio in rossonero alla rinascita degli ultimi mesi. Queste le sue parole:

Sul primo infortunio:

“Il primo infortunio al tendine d’Achille non me l’aspettavo. Quando mi sono fatto male ho sentito una forte fitta e pensavo che qualcuno mi avesse dato un calcio da dietro. Poi mi sono girato e dietro non c’era nessuno, c’era solo Cutrone. Allora lì ho capito che non era una cosa da poco”.

Sul secondo infortunio:

Caldara, Cronache di spogliatoio, Venezia

“Dopo 4-5 mesi cominciavo a star bene. Ho fatto una partita di Coppa Italia contro la Lazio e giocando mi sentivo sempre meglio, una situazione che non sentivo da un po’. Mi sono detto: “Forse ci siamo”. Faccio la settimana di allenamento prima della partita col Torino e lì in un contrasto con un mio compagno mi sono rotto crociato e collaterale. Mentalmente è stato devastante, perché dentro di me sentivo che ormai c’ero per stare bene, ormai non sentivo più niente al tendine d’Achille. Sentivo proprio che mancava poco, stavo bene. È stata ancora più dura della prima”.

Sul passaggio all’Atalanta:

“Ho preso l’opportunità di tornare a Bergamo: il Milan mi ha dato la possibilità di andare a giocare, anche secondo loro era la cosa migliore per recuperare la testa. La partita contro il Valencia a San Siro è il ricordo più bello che ho dopo l’infortunio. Ho giocato 70 minuti in un quarto di finale di Champions League e abbiamo vinto. Poi c’è stato il lockdown, e quando siamo rientrati ho avuto un altro problema al tendine rotuleo del ginocchio, ed anche lì è stata dura”.

Sul trasferimento al Venezia:

“Quando ho avuto la possibilità di venire qua a Venezia, sono venuti addirittura il mister e il direttore a parlarmi qua a Milano, è stata la scintilla che mi mancava. Probabilmente neanche io avevo fiducia in me stesso così tanto come me l’hanno dimostrata loro. Da quando sono qui sono un’altra persona. Sono molto più sereno, torno a casa felice perché riesco ad allenarmi bene e gioco tutte le partite”.

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