Nella notte di Madrid il Milan è tornato grande, riassaporando quella vittoria che in Champions League mancava da 8 anni esatti (26/11/13, Celtic-Milan 0-3). Le stelle rossonere hanno brillato al Wanda Metropolitano contro una delle squadre più forti al mondo, tenendo ancora accese le speranze di qualificazione agli ottavi.
Anche contro un Atletico Madrid così chiuso e compatto, la squadra di Pioli non si è snaturata, portando a casa la vittoria con la forza delle proprie idee e del proprio calcio. Come se di fronte non ci fossero giocatori del calibro di Suarez e Griezmann. Come se ai rossoneri non mancassero (almeno) 4 titolari. Come solo una grande squadra sa fare. E se ancora ci fossero dubbi, il Milan è una grande squadra.
Tutti importanti, nessuno indispensabile. È questo il messaggio di Pioli, e la squadra lo dimostra di partita in partita: può giocare chiunque, ma il risultato finale non cambia. È lo stesso messaggio che ha imparato a conoscere anche Alessio Romagnoli, per sei anni colonna di un Milan in difficoltà, e che per la prima volta, durante la scorsa stagione, ha perso la certezza della titolarità, complici alcuni infortuni, un periodo poco sereno in campo e l’arrivo di un certo Tomori.
Il capitano rossonero sembrava essersi ormai perso, preso di mira dagli stessi “tifosi” che negli anni più bui si sono “aggrappati” a lui. “Toglietegli la fascia, poi a giugno ce ne liberiamo“: in Italia siamo bravi non solo a dimenticarci in fretta del passato, ma anche ad ignorare il presente. Ma Romagnoli, nel silenzio, quest’anno è tornato a dimostrare tutte le sue qualità sul campo. Pur senza la certezza di un posto fisso, è rientrato a pieno regime nelle rotazioni di Pioli, riacquisendo tutta la solidità e la sicurezza a cui ci aveva abituato.
Ieri sera il capitano ha completamente annullato Suarez, che alla sua ombra è sembrato poco più di un fantasma in campo. E non sarà solo un caso se 4 dei 5 clean sheet stagionali del Milan sono arrivati con lui in campo. In questi mesi difficili, di messaggi ne ha ricevuti tanti, ma adesso è lui a lanciarne uno a tutti: riserva a chi?