La storia del calcio è piena di alternanze tra calciatori. Senza scomodare quella storica del Mondiale 1970 tra Rivera e Mazzola, anche la storia del Milan può vantare proficue staffette. Il concetto di staffetta è diversa dalla normale alternanza in un ruolo. Per staffetta si intende la programmazione su due titolari del ruolo, alternati per scelta e per mantenere costante la loro forma.
In ordine di tempo, l’ultima in casa Milan nasce nel gennaio del 2007. Con un campionato compromesso, alla ricerca della terza posizione per provare ad assicurarsi un posto in Champions, si punta proprio sulla massima competizione. Come? Acquistando Ronaldo dal Real Madrid. Vista l’impossibilità di schierarlo in Champions, l’intento fu quello di schierare Ronaldo il fenomeno in campionato per preservare Pippo Inzaghi nelle notti europee. Missione compiuta. Ronaldo con i suoi 7 gol in 14 partite portò il Milan sul gradino più basso del podio in campionato. SuperPippo trascinò a suon di gol (doppietta nella finale di Atene) il Milan alla conquista della settima Champions League.
Stefano Pioli, al netto degli infortuni, pare stia impostando la stagione su questo principio. Alternanza o se preferite, staffetta, fra campionato e Champions tra Ibra e Giroud e Leao e Rebic. Certo, l’obiettivo principale non può essere conquistare l’Europa come 15 anni fa ma mantenere costante la qualità delle proprie bocche di fuoco all’interno dei propri confini. La gestione di Ibra e Giroud è esemplare. Prendendo il campionato, su 12 partite sono stati a disposizione di Pioli (anche se non sempre in contemporanea) in 9 match. Sette gol della coppia così distribuiti: 4 gol Giroud su 7 presenze e 3 gol Ibra su 6.
Dietro le scelte di formazione e i minutaggi dei 4 calciatori, la sensazione che ci sia una programmazione studiata. La forza del gruppo di Pioli sta anche in questo. Un gruppo di titolari che si sentono tali anche se per 90′ si accomodano in panchina.