A Casa Milan tiene banco la questione rinnovi. Tre i calciatori in scadenza il prossimo giugno: Kjaer, Romagnoli e Kessie.
Su Kessie la situazione è in fase di stallo. Ad oggi è impossibile fare previsioni. La possibilità che si concluda con una fumata nera è molto alta. Le parole pronunciate da Atangana, procuratore del calciatore, domenica scorsa a Bergamo dette in esclusiva a Michael Cuomo di QSVS, sono abbastanza chiare. “Sono qui per la partita. Chiedete alla società” sono le classiche frasi di chi lancia la patata bollente ad altri e non risponde nel merito. L’offerta del Milan di un quinquennale che a crescere arriverebbe a 6,5 milioni è ferma lì. Ferma tanto quanto l’irricevibile richiesta di 8 milioni netti al quale andrebbero ad aggiungersi laute provigioni. Il tempo dirà. È di attualità la sempre verde frase: filtra pessimismo.
Per quanto riguarda il capitano Alessio Romagnoli, dopo mesi di silenzio, qualche giorno fa Gianluca Di Marzio ha parlato di un possibile dialogo per il rinnovo. A prescindere da quello che sarà, oggi abbiamo una certezza: se c’è la volontà di aprire il dialogo per il rinnovo, vuol dire che Romagnoli è considerato un giocatore importante per il progetto Milan. E come essere in disaccordo viste le sue prestazioni.La situazione non è delle più semplici. Primo per una questione tecnica. Romagnoli, pur essendo il capitano, non è il titolare inamovibile del Milan. Già questo potrebbe portarlo a valutare altre offerte che lo vedrebbero al centro del progetto. Anche la situazione contrattuale è delicata. L’ultimo rinnovo ha fatto sì che Romagnoli avesse un contratto a crescere. Ad oggi percepisce una cifra che si avvicina ai 6 milioni. Se questo fosse il punto di partenza per il rinnovo, le chance di riuscita sarebbero prossime allo zero. Al momento nessuna proposta e offerta è stata fatta. C’è solo una volontà a sedersi e parlare. Sarà ancora rossonero il suo futuro?
“Mi sento bene, mi piace giocare e godermi la vita al Milan. Il club conosce la mia opinione e la mia posizione a riguardo: quando vuole risolvere la questione, sa anche che mi può chiamare”.
Parole di Simon Kjaer che ci dicono due cose. La prima è che il calciatore ha tutta la voglia di continuare la sua esperienza in rossonero. La seconda è che ad oggi non c’è nessun colloquio avviato e ancor meno un’offerta. La situazione comunque resta di grande ottimismo. È indubbio che la dirigenza rossonera stia crescendo e stia acquisendo quell’esperienza che la stessa portando ad ottenere risultati in campo e in termini finanziari. Però è anche vero che a livello gestionale è lecito attendersi un cambio di marcia decisivo. La lentezza nella rinegoziazione dei contratti è oggettiva come altrettanto lo sono le difficoltà conseguenti. Nella speranza che i rinnovi di Kessie, Romagnoli e Kjaer portino alla fumata bianca, le prossime scadenze di Bennacer e Theo Hernandez si tutti, non sono così lontane. Per questo in società devono attuare un “cambio di passo” immediato.