Olivier Giroud ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del The Guardian. L’attaccante francese ha parlato di Nazionale, dei suoi rivali, della sua esperienza al Milan e di molto altro. Le sue parole:
Sulla Nazionale: “Non mi ritirerò mai dalla Nazionale. Se l’allenatore avrà bisogno di me, io ci sarò. Non ho mai chiesto nemmeno a Lampard, ai tempi del Chelsea, di giocare. Stare in panchina mi rendeva frustrato ma cercavo di dare il massimo per far si che mi prendesse in considerazione. Solo quando, nel gennaio 2020, avrei dovuto lasciare Londra gli ho spiegato che non stavo giocando e mi ha promesso una possibilità che ho sfruttato facendo 8 gol in 11 partite e aiutando la squadra a qualificarsi per la Champions League. Con la Francia è la stessa cosa. Quando avranno bisogno di me mi chiameranno, altrimenti no. Ora sono focalizzato a pieno sul Milan e sull’essere decisivo per il mio club”
Sulla medaglia per la Nations League: “Daranno la medagli anche a me e a N’Golo Kante in quanto siamo stati coinvolti nei precedenti match. Una bella aggiunta al mio albo d’oro”
Sui tifosi: “Ho lasciato molti amici sia all’Arsenal che al Chelsea e quando incontro persone per strada che mi dimostrano il loro affetto, capisco che mi sono guadagnato il loro rispetto”
Sui social: “Le persone criticano e spesso lo fanno dietro ad un computer o uno smartphone, Non guardo ciò che gira sul mio conto. So quando faccio bene e quando faccio male. Quando vieni criticato sai cosa devi prendere di quel messaggio, ossia gli aspetti positivi e non dare attenzione a quelli negativi”
Su Benzema: “Mi hanno sempre opposto a Benzema. C’era il pro-Benzema e il pro-Giroud. Ho sempre detto che con lui non ho alcun problema, amo giocare con lui ma i media hanno costruito continui litigi tra di noi. Non c’è mai stato niente”
Su Mbappe: “Ha fatto qualche giorno ad essere arrabbiato con me. Poi gli ho spieigato che non volevo puntargli il dito contro ma ho semplicemente risposto ad una domanda provocatoria nella quale mi si diceva di essere stato discreto anche se avessi segnato due gol. La mia risposta è stata che forse avremmo potuto trovarci meglio. I media hanno provato a ingigantire tutto dicendo di aver rovinato l’atmosfera nella squadra. In verità abbiamo avuto una conversazione tra adulti e non ci sono stati problemi”
Su Euro 2020: “Volevamo vincere, soprattutto dopo aver perso la finale nel 2016. Eravamo i più forti. Ci è mancato il sangue freddo contro la Svizzera, poi non si possono subire due gol in 10 minuti e perdere ai rigori. Questo è anche il bello del calcio, non sempre la squadra più forte vince”
Sulla sua fede: “Credo nella storia di Gesù e nella Bibbia. Soffrire fa parte della vita, costruisce la tua personalità e da lì viene la mia forza mentale. Ho sempre affrontato le mie difficoltà, come tutti. Nulla è facile. La fede mi ha aiutato ogni singolo giorno anche per prendere grandi decisioni. Per esempio la mia scelta di non andare all’Everton o quella di non firmare per l’Inter e restare al Chelsea sono scelte fatte grazie alla fede. Dio ha un piano per tutti noi, dobbiamo affidarci a lui per il futuro”