Olivier Giroud è intervenuto ai microfoni del podcast “Football Ramble“. L’attaccante rossonero (3 gol in 5 partite giocate in Serie A) ha parlato della sua carriera, dei rimpianti ma anche delle sue speranze per un futuro da protagonista con il Milan:
“Penso che la storia della mia vita racconti che ho sempre combattuto per raggiungere certi posti. Alzare la coppa del mondo è stato il più grande traguardo che ho raggiunto nella mia carriera, mi viene la pelle d’oca a parlarne. Mi ricordo quando i miei amici mi dicevano che da piccolo dicevo che sarei diventato un campione del mondo. È il sogno di un bambino che è diventato realtà”
Sui suoi rimpianti: “I miei più grandi rimpianti, sin qui, sono la sconfitta agli Europei del 2016 e il non aver vinto una Premier League con l’Arsenal o il Chelsea. Ora però bisogna pensare alle prossime sfide e ho grandi speranze di vincere un altro titolo con il mio attuale club”
Sull’esempio di Ibrahimovic: “Zlatan è un ottimo esempio per i giovani professionisti. Tutto ciò che fai per restare in forma è importante e se il tuo corpo ti permette di giocare fino a 40 anni, bisogna mantenere la propria testa concentrata e determinata. Se il corpo non regge, smetti, ma se sei in una buona forma, come mi sento ora, allora la differenza la fa quanto vuoi andare avanti e migliorare. La determinazione che hai in partita e la fame di vincere titoli, è una questione di attitudine e mentalità e penso che Zlatan in questo sia il migliore. Sapete quanto creda in sé stesso e quanto voglia ottenere grandi traguardi. Non so se potrò giocare fino a 40 anni ma voglio fare ancora 2-3 anni al top“
Sulla nazionale: “Sarei un bugiardo se dicessi che non mi manca lo spogliatoio, i compagni e i tifosi. Vincere con la propria nazionale è la sensazione migliore. Ero un po’ frustrato nel vederli vincere da casa ma poi sono stato contentissimo nel veder trionfare la nazionale dopo il difficile europeo“.