Altro giro altro pari. Il Milan non segna e non subisce: questa è la sintesi dei primi test amichevoli europei. Ovviamente, il valore del risultato è quasi nullo, ciò che conta in queste uscite è capire a che punto si trova la condizione dei rossoneri. Contro il Real, i rossoneri partono forte e per i primi venti minuti, mostrando un buon calcio, giocato ad un buonissimo ritmo. Il match si è poi standardizzato verso una lena più moderata e prudente, con qualche fiammata da una parte e dall’altra.
Maignan affidabile tra i pali
Buone notizie dalla porta: Maignan si dimostra un portiere reattivo, esplosivo e un pararigori (anche se l’esecuzione di Bale non è stata delle migliori). L’estremo difensore francese ha mostrato qualche sbavatura in fase d’impostazione con i piedi ma per il resto sembra piuttosto affidabile. L’eredità è piuttosto pesante da sopportare e lo saprà bene anche lui. Mike, però, sembra proprio avere il carattere e la personalità giusta per prendere le redini dei pali del Milan e, soprattutto, reggere il paragone con il passato che, inevitabilmente, salterà fuori spesso durante l’arco della stagione che verrà.
In forma: ecco chi ha girato meglio
Bene la coppia Tomori-Romagnoli. I due girano piuttosto bene sia dal punto di vista fisico che tecnico. Ottima prova di Theo Hernandez, che sta ritrovando il ritmo e la velocità in vista del campionato. Sempre sotto il profilo atletico, spicca anche Rafael Leao: il portoghese ha dimostrato di avere già una buona gamba che gli permette di creare spunti interessanti. Rivedibile però negli ultimi metri. Anche Brahim Diaz e Alexis Saelemaekers sembrano essere sulla via giusta per la condizione migliore. Lo spagnolo continua ad essere reattivo, rapido nello stretto e ispirato. Nella ripresa si inventa una traiettoria a giro insidiosa, ma Lunin vola e gli leva la palla dall’incrocio. Il Belga ara la fascia avanti e indietro senza sosta, sempre utile nel dare equilibrio. Può crescere ancora ulteriormente, il suo obiettivo quest’anno sarà quello di essere più incisivo in fase offensiva. Infine, menzione anche per Giroud. Il francese, alla sua prima da titolare, si conferma un giocatore che lavora per la squadra. Buone giocate spalle alla porta e l’esperienza da attaccante vero di creare gli spazi per i compagni. Di palloni pericolosi ne arrivano pochi, ma lui comunque si arrangia come può. Olivier è rimasto in campo 90 minuti, la condizione non è ottimale ma questo test gli è servito per mettere benzina nelle gambe.
I rivedibili
Non mancano alcune note dolenti. A centrocampo, la coppia Tonali-Krunic fatica parecchio. Il bosniaco gioca in un ruolo che non gli appartiene, è visibilmente in difficoltà sulla mediana, e spesso si fa cogliere fuori posizione. Sandro invece sembra ancora in ritardo di condizione, ma anche leggermente bloccato dal punto di vista della mentalità. Giocare per la squadra che si tifa fin da bambino non è per nulla semplice, ma adesso serve superare lo step emozionale per continuare il suo percorso di crescita, cominciato lo scorso anno, che deve essere consolidato in questa stagione. Le potenzialità ci sono, è giunta lo’ora che il centrocampista lodigiano inizi a mostrarle con maggior costanza.
Calabria Vice capitano: il coronamento di una crescita esponenziale
Nel secondo tempo, Romagnoli lascia il posto a Kjaer. Prima di uscire, il capitano rossonero cede la fascia a Davide Calabria. Se l’episodio non resterà singolare (impensabile visto che queste gerarchie di spogliatoio si stabiliscono fin dal primo giorno di raduno), Davide sarà dunque il vice capitano del Milan. Una giusta ricompensa per un ragazzo che conosce bene i valori rossoneri ed è davvero legato a questa maglia. Questo ruolo non sarà solo un premio per il terzino rossonero, dovrà essere per lui un ulteriore stimolo per confermare la stupefacente crescita dimostrate nelle ultime due stagioni.