Andriy Shevchenko ha rilasciato una lunga intervista a Tutti Convocati. L’ex attaccante del Milan ha parlato a lungo della sua avventura con i rossoneri e delle sue speranze per il futuro:
Il Milan aveva come obiettivo quello di arrivare in Champions quest’anno e può ancora farcela, deve crederci. Con Lobanovskij ho imparato il calcio, aveva una grande disciplina, e mi ha permesso di arrivare al Milan che da subito ho capito essere una grande squadra con tifosi fantastici. Giocare a San Siro con la maglia rossonera era il massimo. Berlusconi ha sempre creduto in me e mi ha aiutato quando mio padre stava male.
Sono contro la Superlega, una formula che avrebbe ucciso il calcio. Sono invece ancora legato al Milan: ho visto Galliani qualche giorno fa e mi interessa solo la sua salute. Il ricordo di Manchester è unico: non ho sentito il fischio dell’arbitro, tanto ero concentrato per battere il rigore. Il futuro? Con l’Ucraina è stato difficile, i risultati sono arrivati dopo due anni con la Federazione che ha continuato a credere in me. Quando finirò la mia avventura mi piacerebbe allenare in Italia, in un club, magari dopo gli Europei.
This post was last modified on 3 Maggio 2021 - 14:34