La splendida annata appena conclusa ha visto l’esplosione di molti giocatori, tra cui proprio Davide Calabria. Il terzino rossonero ha confermato di essere un giocatore affidabile, infatti Pioli lo ha sempre considerato un pilastro. Il numero 2 rossonero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di SportWeek, noto settimanale della Gazzetta dello Sport, le sue parole:
Sulla Champions: “Giocare per il Milan era il mio sogno, ora l’obiettivo è vincere con questa maglia. Champions League? In ogni momento di difficoltà abbiamo reagito alla grande: ero sicuro che ce l’avremmo fatta”.
Su Messi: “Perché penso sia il più forte di sempre. Sarebbe bello giocarci contro in un Milan-Barcellona, come ai vecchi tempi”.
Sulle sue qualità: “Serve sicuramente talento per giocare a questi livelli. Poi, però, ci sono altre componenti, compreso il periodo storico del club. Penso di avere le qualità per giocare qui: soprattutto la forza mentale, la resilienza, la voglia di rimanere in questa squadra. Posso diventare più forte in tutto, sono ancora relativamente giovane. Giocare in Champions League sarà un bel salto: affrontare grandi giocatori, in grandi partite, in grandi competizioni è l’unico modo per poter migliorare“.
Sulla fiducia della società: “I complimenti di uno come Maldini o di altri rappresentanti del club mi hanno fatto piacere. Mi hanno consigliato di pensare un po’ più “egoisticamente”, di credere nei miei mezzi e sfruttarli. All’inizio ero fin troppo umile. Nel calcio devi essere aggressivo e forte mentalmente. Prima lo capisci, prima ottieni risultati“.
Sulle differenze tra le varie proprietà del Milan: “Differenze? Lo capisci quando c’è dietro una società stabile. E inevitabilmente ne risenti quando manca: è più difficile isolarsi per cercare di dare il meglio. Ma in questi anni il Milan non ci ha fatto mancare niente. Anche nei momenti negativi è stata una società forte, da tutti i punti di vista“.
Su Ibra: “Ha spinto me e gli altri a dare il massimo, da quando c’è lui siamo migliorati tanto. Sono davvero contento che Ibra sia dei nostri. La cosa che più mi ha sorpreso di lui è la voglia di non perdere mai: per lui c’è solo la vittoria. E basta“.
Su Theo Hernandez: “Madre Natura gli ha dato uno strapotere fisico e una velocità che lo rendono difficile da fermare quando accelera. Ma non direi che lo invidio, ognuno ha le sue caratteristiche. Sono contento di giocare con lui, è un bravo ragazzo, che lavora seriamente“.