Valentina Giacinti, ha rilasciato un’interessante intervista, ricca di spunti, a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport.
“Il messaggio di Altafini dopo il derby? José mi ha mandato un audio per complimentarsi con me, è stato molto gentile e mi ha raccomandato di fare altri quattro gol anche alla Juve. Record? Non lo sapevo, non bado alle statistiche. Sapevo di aver raggiunto quota 50 gol col Milan, questo sì.”
Si è tolta la maglietta come Brandy Chastain, diventata un’icona:
“Sinceramente non ci ho pensato perchè per me, è stato un gesto liberatorio. Io sono fatta così, mi lascio trasportare. Dopo aver preso il cartellino giallo, la mia compagna Veronica Boquete mi ha detto di non fare altre stupidaggini e allora mi sono calmata.”
Oltre Altafini, chi si è fatto sentire dopo il derby?
“Ho sentito veramente tante persone, mi ha fatto i complimenti anche Bobo Vieri che è il mio idolo. I complimenti più belli sono quelli delle mie compagne, perchè i gol vengono sempre dalla squadra. Anche i ragazzi del Milan maschile li sento spesso, come Romagnoli, Leao, Calabria. Siamo una famiglia. Il club dà molta importanza al settore femminile. Gazidis, Maldini e Baresi vengono spesso alle nostre partite.”
Cosa pensa della nomina di Valentina Vezzali a sottosegretario dello sport e delle altre presenze, come Gama e Christillin, nella politica sportiva?
“Finché continueremo a pensare che sia qualcosa di straordinario, vorrà dire che siamo ancora indietro. Avere donne o uomini nei posti di comando dovrebbe essere la normalità.”
Come si vive da ragazza in un mondo prettamente maschile, soprattutto in Italia, come il calcio? E perchè ha scelto di giocare a calcio?
“Benissimo. C’è vicinanza con noi, con quello che facciamo. Leggo spesso i commenti sui social, certo qualche leone da tastiera c’è sempre, ma non vale la pena occuparsene. Ho scelto di giocare a calcio perchè avevo la passione dentro. Il mondo non cambierà finché continueremo a pensare che per i bambini si fa il fiocco azzurro e alle bambine si regalano cose rosa o bambole. Sa cosa facevo alle bambole? Usavo la loro testa come palla.”
Quanto c’è di Ganz, il suo tecnico, nella sua maturazione come attaccante?
“Molto. Io ascolto sempre ogni allenatore, perchè ciascuno può darti qualcosa. Da tutti si impara.”
Pensa ancora allo scudetto o si ferma alla zona Champions?
“Penso che battere la Juve in questa stagione sia dura, è un blocco tosto che lavora da anni insieme. Noi siamo cresciute molto, qualificarsi per la Champions League sarebbe un traguardo storico. Poi per quanto riguarda la Nazionale, fare belle cose all’Europeo sarà dura, perchè lì non ci sono squadre materasso.”
Dopo il calcio dove si vede?
“A volte penso che vorrei restare nel pallone, la mia passione. Altre volte mi vedo in un bar, a preparare cocktail e fare festa. Ah c’è anche il karaoke, mi piace un sacco.”