92′ calcio d’angolo. C’è amarezza perché il risultato di svantaggio non rende giustizia ad una prestazione sontuosa in casa della seconda in classifica della Premier League: parte il pallone, Kjaer lo gira di testa verso la porta. Silenzio, la quiete prima della tempesta. Le urla di milioni di tifosi rossoneri saranno arrivati fino a Manchester, magari non alle orecchie dei giocatori ma sicuramente nel cuore. Una notte da diavolo che il popolo rossonero non vedeva da tanto, troppo tempo. La gara di ieri ha evidenziato una cosa importante: questo Milan è uno spot al calcio. Cosa significa? In parole povere, la squadra di Pioli ha dimostrato quanto sia fondamentale il gruppo in questo sport. Ieri sera non c’è stato un solo giocatore sotto la sufficienza, almeno non dal punto di vista della determinazione, della voglia e perché no anche da quello tattico. Il diavolo sembrava un’orchestra ben affiatata: nessuna nota stonata, solo sinfonie che hanno contribuito a rendere una serata tanto bella quanto addirittura stretta. La gara di ieri meritava miglior sorte per la formazione di Pioli.
La sensazione però, dopo questa gara, è che il Milan abbia passato un mese di calo mentale più che fisico. Le gare contro Spezia, Inter e il doppio confronto contro la Stella Rossa sono state frutto di una sicurezza smarrita dalla presunzione manifestata contro i liguri (ammessa a fine partita dallo stesso Romagnoli). Poco importa ora, questo è il passato e così deve rimanere tale. Ora i rossoneri tornano in Italia con un buon morale, consci che le gare vadano affrontate sempre in questo modo. Poi come si è visto, si può anche non vincere, perché la vittoria non è una certezza matematica, ma sicuramente si dimostra di essere all’altezza della maglia che si indossa e si può guardare con maggior fiducia alle prossime gare. Il Napoli ora arriva a Milano per cercare di rientrare in corsa per la Champions League, c’è bisogno dunque della conferma che il match dell’Old Trafford non sia stata solo una rondine passeggera.
Tornando al doppio confronto contro lo United. Pioli ieri sera ha giustamente sottolineato che ci vorrà un’altra prestazione di livello per eliminare un avversario così forte. In effetti, nonostante il pareggio aiuti il Milan, il diavolo parte ancora sfavorito nei confronti dei Red Devils. Nella storia del Diavolo c’è un confronto europeo più o meno simile. No, non stiamo parlando della partita perfetta del 2007, quella è troppo famosa. Si parla di un match contro il Bayern Monaco nella stagione 2005/06, ottavi di finale. I rossoneri di Ancelotti, nonostante fossero una delle squadre più forti in circolazione, giocarono l’andata da sfavoriti all’Allianz Arena contro i bavaresi: 1-1 il risultato. Sheva su rigore rispose a Ballack. Bene, Pioli dovrebbe far vedere la partita di ritorno di quel confronto che, per rispetto dei tifosi più scaramantici, eviteremo di raccontare. Il punto di ciò qual è dunque? Non importa se gli Sheva e i Kakà non ci sono più. Importa che nel calcio lo spirito di gruppo, la convinzione e la voglia di alzare ‘il livello’ come dice il tecnico rossonero, spesso sono più determinanti dei singoli giocatori. Il Milan visto ieri ha dato prova di essere un grande gruppo ma al ritorno dovrà dimostrare di essere convinto di poter compiere un’impresa in cui tutti i suoi detrattori (e non) etichettano come impossibile. Ma per la squadra di Pioli, in questa stagione, tutto è possibile. Stay hungry, stay foolish.
This post was last modified on 12 Marzo 2021 - 14:33