In un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo AS, Theo Hernandez si racconta tra passato, presente e futuro.
Tanti gli argomenti toccati dal terzino francese rossonero, a partire dall’incontro con Maldini nell’estate del 2019: “Mi ha chiamato perché voleva vedermi, mi disse che ho talento, che potevo arrivare ad essere un grande giocatore. Abbiamo parlato della mia situazione nel Real Madrid, dei miei anni all’Alaves e alla Real Sociedad come se fossimo due amici“.
LA SERIE A E IL FUTURO – “Qui sono molto felice. Dal primo momento in cui sono arrivato, sia la squadra che i tifosi e tutto il club, mi hanno accolto alla grande. Quando è così, quando in una squadra stai così bene, semplicemente, non vuoi andartene. Voglio restare ancora a lungo. Qui si gioca meno rispetto alla Liga, è tutto più fisico e più tattico, ma mi sono adattato bene. Milano è bellissima. Si mangia bene, si può fare shopping, la gente è gentile… Ci sto benissimo“.
IBRAHIMOVIC E RONALDO – “Da quando è arrivato ci ha dato un plus. È vero che la sua presenza un po’ mette soggezione, ma alla fine nel quotidiano ci aiuta tantissimo, è un compagno in più. Il rapporto con lui? Buonissimo. A volte mi tocca anche qualche ramanzina, ma è normale. Vuole sempre che dia il meglio di me: ci mette in riga, Zlatan è Zlatan. Se il Real ha sbagliato a cedere Ronaldo? Credo di sì. Cristiano è un giocatore enorme e, da quando è andato via, il Real non è più stato lo stesso. Il suo futuro? Non ne ho la più pallida idea“.
MIGLIORAMENTI, SCUDETTO E NAZIONALE – “Io sono migliorato tanto, ma lo ha reso possibile avere la fiducia di Pioli. Senza, è impossibile dimostrare se vali qualcosa, ma devo crescere ancora parecchio. Se credo alla rimonta scudetto? Certo, manca ancora tanto. L’Inter si è un po’ allontanata, ma lotteremo fino all’ultima giornata, può ancora perdere o pareggiare. Poi, ovviamente, ho l’obiettivo di giocare la Champions con questa maglia. Nazionale? Non lo so, io aspetto la chiamata. Il mio cellulare ha sempre batteria e rete al massimo, nel caso arrivasse. Continuerò a dare tutto ogni giorno per riuscirci, è un mio obiettivo giocare nella Francia al fianco di mio fratello“.
IL MANCATO SPAZIO AL REAL CON HAKIMI – “Sono decisioni del club e dell’allenatore, ma la cosa migliore, per entrambi, era andarsene. Se un calciatore non gioca, non può dimostrare niente. E ora lo stiamo facendo“.
SOGNI E FANTACALCIO – “Il mio sogno è essere il migliore al mondo nella mia posizione e trionfare con il Milan: è un posto che mi ha reso molto felice. Quando sono arrivato qui non sapevo cosa fosse il fantacalcio, ora l’ho imparato e i miei ‘allenatori’ sono molto, molto pesanti. Mi rimproverano su social, ma dimenticano che sono un terzino, non posso segnare in tutte le partite“.