Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine del successo del Milan a Verona. Ecco le sue parole:
“Ci tengo a sottolineare che gli ultimi due infortuni che abbiamo subito (Theo e Rebic) non sono muscolari, ma dovuti a traumi contusivi a seguito della partita con l’Udinese. Fa parte del gioco, è da settembre che giochiamo ogni 4 giorni però abbiamo dimostrato di esserci.
Cosa significa vincere senza leader? Vince sempre il Milan, questa è la cosa più importante. Noi siamo una squadra, la squadra più forte quando siamo tutti insieme ma siamo forti anche se non siamo al completo e questa è la nostra forza. Chiaro che non siamo dei marziani e possiamo sbagliare qualche partita, conosciamo le difficoltà e queste ci aiuteranno a crescere. Si chiede sempre continuità a una squadra giovane.
Guardiamo al primo o al quinto posto? Noi guardiamo a noi stessi, come sempre. Siamo consapevoli delle nostre qualità e del cammino molto difficile che ci aspetta, oggi era una partita molto difficile ma abbiamo fatto un’ottima prestazione. Ora buttiamoci sull’Europa League, ci aspetta una partita molto difficile ma altrettanto stimolante.
Ibra? È il capobranco. Conosceva le difficoltà della partita, era in preventivo che fosse qui oggi e ha mantenuto quello che aveva detto.
Come l’ha accolto la squadra? I ragazzi l’hanno salutato con grande affetto, ha chiesto subito come stavamo, appena arrivato.
Come ci siamo ripresi? Giocare così tanto spesso ti aiuta a superare le difficoltà e i passi falsi. Non può piangerti addosso, si analizzano gli errori e ci si butta sulla prossima gara. È soprattutto nelle vittorie che devi cercare i difetti, nelle sconfitte è più facile vederli.
Il lavoro tecnico-tattico fatto sulla squadra? Lavoriamo insieme da un anno e mezzo, i nostri principi sono quelli. Oggi ci siamo mossi molto bene, essere squadra significa avere un’identità. Poi si può essere più chiuso, più aperto, ma i ragazzi sanno la nostra identità.
Romagnoli? Io ho sempre sostenuto che le gerarchie le decidono le prestazioni dei giocatori. Tomori è arrivato a gennaio e ci ha portato qualità importanti, che forse ci mancavano. E non dimentichiamoci che è tornato Gabbia. Se parliamo di titolari, io ora ne ho tre: Kjaer, Romagnoli e Tomori sono tutti titolari per me. Poi viste tutte queste partite è ovvio che devo ruotare, ma l’importante è che i giocatori non perdano il rispetto e la professionalità.”
This post was last modified on 8 Marzo 2021 - 10:01