Quella linea sottile tra professionalità e amore: “Caro Gigio ti scrivo”

Quasi quotidianamente ci troviamo difronte ad un’impercettibile linea che separa il percepito dalla realtà, l’essere dall’apparire. Il mondo del calcio non è da meno. In questo periodo, “benedetta sia la sosta per le Nazionali”, è ritornato il tormentone mercato. Soprattutto il “dubbio amletico”: “ma Donnarumma rinnova o non rinnova?”. Leggendo questo editoriale non troverete la risposta alla vostra domanda che è anche la mia. Provo a chiederglielo attraverso una lettera:

Caro Gigio, confesso che mai e poi mai avrei pensato che in piena primavera avrei dovuto vivere il dubbio sulla tua permanenza. Sono sempre stato convinto del tuo amore per questa maglia. Con il rossonero addosso sei cresciuto, sei entrato nel mondo dei grandi. Hai sofferto e ti sei rialzato. Sei maturato, stai diventando uomo e ti stai confermando il campione che sei. Tutto questo a soli 21 anni. Hai fatto ricredere tutti quelli che ti chiamavano Dollarumma che pentiti hanno capito e imparato ad amarti. Ti stanno amando dello stesso amore che tu hai sempre dimostrato e dichiarato per questi colori. Oggi sei il nostro leader, spesso capitano di una squadra che sta iniziando a riprendersi quella parte di storia che è mancata per troppo tempo.

Stiamo tornando Gigio, stiamo tornando e tu lo sai. Società solida e come dirigente l’ultima bandiera rossonera pronta a passarti il testimone.

Vuoi che non firmi ora? È stato il pensiero di tutti, Gigio. Eh già, lo è stato perché ora qualche dubbio inizia ad esserci. Non mi permetterei mai di parlare di soldi rapportati ad una vacua morale ma di chiarezza.

Sarebbe bello far chiarezza su una confusione che è stata fatta tra amore e professionalità. Caro Gigio lo sai anche tu che è fuori luogo parlare di amore e attaccamento per la maglia considerando le prestazioni in campo. Non trovi che sarebbe come sminuire il concetto d’amore? Fare il proprio lavoro al meglio delle proprie possibilità e talento è un atto dovuto alla propria professionalità, intelligenza e rispettoso nei confronti di chi crede in noi. Qualunque ruolo ricoprano, dirigenti o tifosi.

Gigio caro, non mi permetto di mettere in dubbio il tuo amore per il Milan ma ci sono dei momenti in cui, anche i più grandi amori, hanno bisogno di un segno, di un gesto.

La tua ambizione o di chi ti aiuta a gestire la carriera è legittima ma l’amore è un’altra cosa.

Proprio la storia del tuo Milan ci racconta di atti d’amore incondizionati. Non ti dico nulla di nuovo se ti parlo dei 31 anni di Paolo Maldini con il Milan e dei 23 del piscinin, Franco Baresi, che dopo aver conquistato lo scudetto della stella, accettò di farsi due stagioni in serie B sempre con il rossonero sulla pelle.

Lo so anch’io caro Gigio che parliamo di un calcio diverso, epoche diverse ma l’amore, quello vero, ha sempre gli stessi segni, gesti, parole e non conosce epoche.

No Gigio, non posso pensare che possa essere una questione di soldi: ti amo ma vado via perché mi pagano di più. Credo che tu ami il Milan di un’amore troppo puro e vero per poter credere a questa ipotesi.

Anche colui o coloro che giustamente vogliono il meglio per la tua carriera immagino che sappiano che al mondo meglio del Milan c’è solo il Real Madrid. Perché? Lo dicono i numeri. Lo dice la storia. E la storia si sa, è inconfutabile ed è l’unica certezza. Sul futuro si possono fare ipotesi, progetti ma nessuna certezza.

E quest’ultimo anno ci ha insegnato che da un momento all’ altro tutto può cambiare drasticamente.

Caro Gigio, l’unica certezza è nel passato, nella storia. E guardando la storia che si sceglie il meglio per il proprio futuro. Perchè è di questo che si parla, vero? Non c’è altro?

Scusami Gigio se sono stato troppo lungo e se ti è sembrato che possa aver dubitato di te. Io voglio crederci.

E allora fai in modo che il bacio alla maglia non resti solo un gesto per i fotografi. Quando si ama di un amore vero, non si chiede aiuto al calcolo o alla ragione, si ama e basta.

E io, tutti i tifosi rossoneri, attendiamo quella firma che per noi avrebbe l’immagine di due innamorati che fissandosi intensamente, si abbandonano in un sincero e vero: ti amo!”

Amici lettori, chiaramente questa lettera non so se Donnarumma la leggerà mai. Attendiamo gli eventi e solo tra un po’ capiremo se siamo difronte a legittima ambizione, semplice infatuazione o un vero grande amore.

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