Milan-Napoli, le pagelle: un Milan stanco e decimato esce sconfitto da San Siro

DONNARUMMA 6.5 – Incolpevole sul gol, si fa trovare pronto in tutte le altre occasioni.

DALOT 5 – A destra proprio non va. Lento, macchinoso, sbaglia il passaggio che porta alla ripartenza e al gol del Napoli.

TOMORI 6.5 – Preciso e puntuale in tutti gli interventi.

GABBIA 5.5 – Ritorna in campo dopo diversi mesi, sbaglia soltanto in occasione del gol di Politano, quando si fa sorprendere alle spalle lasciando troppo spazio al giocatore azzurro.

T. HERNANDEZ 5.5 – Questa sera sbaglia tanti ripiegamenti difensivi, tra cui quello sul gol del Napoli. Prova sempre a creare pericoli in ripartenza, ma trova poco sostegno dall’attacco rossonero.

TONALI 6 – Partita di personalità, soprattutto perché per la prima volta in stagione Kessie accusa la stanchezza.

KESSIE 5.5 – Stasera abbiamo la prova: è umano anche lui. Stanchissimo, in affanno contro un Napoli che aggredisce e pressa alto.

CASTILLEJO 5 – Ennesima bocciatura. Troppo leggero, non salta l’uomo: inefficace.

CALHANOGLU 5.5 – Rientra dopo l’infortunio e si vede. Manca il suo apporto alla manovra rossonera, e nella ripresa Pioli lo sostituisce con Diaz.

KRUNIC 5.5 – Sulla fascia sinistra non rende come dietro alla punta. Non manca comunque l’impegno.

LEAO 5.5 – Ci prova soprattutto nel primo tempo, ma anche stasera non trova mai né il momento né la palla giusta per far male alla difesa del Napoli.

SAELEMAEKERS 6

B. DIAZ 6

REBIC 5 – Si guadagna il cartellino rosso nel recupero dopo aver detto qualcosa all’arbitro. Lo fa senza pensare ad un Milan in piena emergenza a causa degli infortuni, che da mesi continua a giocare una partita ogni tre giorni. Imperdonabile.

MEITE 6

HAUGE s.v.

PIOLI 6 – Un Milan stanco e decimato dagli infortuni (oggi presenti soltanto 4 titolari su 11) prova a fare il possibile contro un Napoli al completo, fresco e aggressivo. La squadra di Pioli paga l’unico errore difensivo, poi l’arbitro Pasqua dà una mano agli azzurri non fischiando un rigore su Theo Hernandez.

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