GdS – United, Fernandes: “Noi e il Milan siamo molto simili. Ibrahimovic? Un valore aggiunto. Il trequartista in Italia…”

Quest’oggi, ai microfoni del noto quotidiano La Gazzetta dello Sport, si è concesso per una corposa intervista il centrocampista portoghese Bruno Fernandes, vecchia conoscenza del calcio italiano (vestì le maglie di Novara, Udinese e Sampdoria) oggi al Manchester United, avversario del Milan stasera per gli ottavi di Europa League. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più importanti e la sua idea sugli avversari rossoneri:

Il passato in Italia: «Ero giovanissimo, dovevo completare la crescita fisica, passavo da un paese all’altro. In Italia non mi sono affermato completamente perché la figura del trequartista nel vostro calcio non ha vita facile. La storia di Dybala mi pare illuminante. Tutti si aspettano qualcosa di speciale da lui, ma si è sempre severi nei suoi confronti. Udine è stata, anche per gli anni trascorsi in Friuli, la tappa più importante, ma il cambio di allenatori non mi aiutò. Peccato, perché avevo trovato un vero maestro».

Chi? «Francesco Guidolin. Se avessi trascorso più tempo con lui, forse sarebbe andata diversamente. In ogni caso, posso solo ringraziare l’Italia per quello che mi ha dato. Sono stato bene, ho vissuto un’esperienza di crescita, mi sono misurato con un paese dove il calcio è di altissimo livello».

Quali sono i ricordi migliori nel nostro paese? «Gli esordi con le maglie che ho indossato. Il primo gol in A, al San Paolo, intitolato ora a Maradona. Gli amici e la nascita di mia figlia a Genova. Mi porterò sempre un pezzo del vostro paese nel cuore».

Le differenze tra calcio inglese e italiano: «In Premier c’è molta intensità. Il ritmo è elevato. Le piccole hanno qualità e ti fanno soffrire. In Italia la tattica è da università dello sport».

La sua idea del Milan: «Sotto certi aspetti, noi e il Milan siamo uguali. Due club dal passato prestigioso, dieci Champions nella sala trofei, che hanno attraversato una fase di transizione, ma stanno tornando in alto. A inizio campionato, nessuno pensava che il Milan potesse lottare per lo scudetto. Siamo a marzo ed è secondo, gioca bene, ha giovani interessanti e possiede il valore aggiunto della forza di Ibrahimovic».

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