Luca Pagni: “Milan, bilanci tra i più solidi d’Europa”

Il noto giornalista de “La Repubblica”, Luca Pagni, ha fatto un’ attenta analisi della rosea situazione finanziaria del Milan all’ interno della sua rubrica “Il Bollettino”.

“Il Milan ha uno dei bilanci più solidi tra i grandi club calcistici europei (e quindi del mondo). Non è una affermazione del Bollettino: lo dicono i numeri. Nonostante il club rossonero sia soltanto al trentesimo posto tra le società di calcio del Vecchio continente per valore del suo fatturato e ben lontano dalle prime posizioni, questo non significa che sia in una posizione di svantaggio rispetto ai concorrenti.

Tutto questo nonostante gli ultimi due bilanci si siano chiusi con un disavanzo da record, rispettivamente con un rosso per 145 e 194 milioni di euro. Come possibile, allora, aver accumulato perdite per 340 milioni complessivi, ma essere uno dei club messi meglio per la ripartenza della post pandemia?

Molto semplicemente il fondo Elliott, da due anni a questa parte proprietario a pieno titolo del Milan ha scelto una strada diversa dagli altri club: finanziare direttamente il club senza dover ricorrere a prestiti, garanzie statali o emissioni obbligazionarie. In pratica: Elliott ha coperto le perdite e ha messo fondi freschi per garantire l’operatività.

Prendiamo l’Inter. Oltre al fatto che la società è in vendita, entro la fine dell’anno deve rifinanziare sul mercato bond per 270 milioni, oltre ad avere debiti diretti con Suning per circa 400 milioni. Nel processo di vendita si dovrà tener conto di tutto questo. Così come l’eventuale nuovo propietario dovrà tenere conto che l’Inter è in arretrato con il pagamento degli stipendi e dei fornitori.

Veniamo alla Juventus. Anche gli Agnelli hanno ricapitalizzato per quasi 300 milioni a fine 2019, hanno debiti per quasi 400 milioni, ma tenderanno a salire con il prossimo esercizio, dopo aver accumulato quesi 100 milioni di perdite nelle ultime due stagioni. E tutto questo nonostante sia il club italiano con il giro di affari più elevato e nella top ten europea.

Sia per l’Inter che per la Juventus pesano gli alti costi di gestione, in particolare per la rosa giocatori. Intanto va considerato quanto costano gli ammortamenti dei giocatori (il costo del cartellino spalmato sugli anni di contratto). La Juventus ha un costo della rosa pari a 549 milioni contro i 327 dell’Inter (valori del sito specializzato Transfertmarkt). In parte, si sono rivalutati. Se tutti i giocatori della Juve fossero venduti domani la plusvalenza del club bianconero sarebbe di 141 milioni e di 279 quella dell’Inter.

Ma mai come il Milan: la rosa, dopo le campagne a favore di elementi giovani e ancora poco conosciuti, è costata nel complesso 198 milioni (la quinta della Serie A), ma ora ne vale 297 in più, record per la massima serie.

Stesso discorso per il costo degli ingaggi. Gli “stipendi” dei giocatori della Juventus hanno raggiunto i 236 milioni (anche per il peso di Ronaldo) mentre quello dell’Inter è sceso a 150 milioni. Quasi il doppio, comunque di quanto spenda il Milan: era di 90 milioni a inizio anno ed è rimasto su questa cifra anche dopo il mercato invernale. Il Milan, sempre grazie alla sua politica sui giovani, è “soltanto” al quinto posto tra i club della Serie A per il costo degli ingaggi, preceduto anche da Napoli e Roma.

E il paragone con il resto d’Europa? Dopo gli anni del declino berlusconiano e l’infelice, breve stagione cinese il Milan è sceso nelle retrovie della classifica che ogni anno la società di consulenza Deloitte fornisce sui fatturati dei club dei cinque principali campionati. Ora il Milan sta recuperando posizioni ma si trova pur sempre staccato dal gotha continentale, al trentesimo posto.

Ma sempre per la solidità di bilancio, con una eventuale qualificazione in Champions e l’avvio del progetto stadio, con relativo ritorno di sponsorizzazioni, il Milan appare messo meglio di molti altri club. Anche per il minor carico di costi fissi come gli ingaggi dei giocatori (per quanto i rinnovi di Donnarumma, Romagnoli e Calhanoglu qualcosa faranno, ovviamente).

Qualche esempio. Il Real ha ottenuto 205 milioni di prestiti garantiti dallo Stato e si è fatto anticipare incassi futuri da un fondo specializzato. Arsenal e Tottenham hanno fatto ricorso a garanzie della Banca d’Inghilterra. Il Barcellona ha una pesante crisi di liquidità che si riflette anche sui risultati in campo. Che non si solo un fatto sportivo che il Milan è in testa alla classifica e primo per punti fatti dalla ripresa delle competizioni negli stadi?”

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