Diogo Dalot ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano portoghese Record parlando della sua esperienza al Milan. Parole sul perché della sua scelta, rapporto con Pioli e il gruppo fino al sogno di vincere qualcosa con questa maglia: “Ho sempre voluto far parte di un club storico, sia il Manchester che il Milan lo sono. Il Milan è una delle società più importanti e prestigiose al mondo, che ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio: sono felicissimo di essere qui. Ho già avuto modo di giocare in diversi ruoli nella mia carriera. Per un allenatore è sempre positivo avere un giocatore così duttile. Io cerco sempre di adattarmi e a dare il mio contributo, anche se voglio costruire la mia carriera da terzino destro. Per me è un grande obiettivo perfezionare la mia posizione e mi metto sempre a disposizione del mister”.
Ad oggi è contento della scelta fatta: “Sapevo che venire al Milan avrebbe rappresentato un buon passo avanti. Per adesso non ho motivo di lamentarmi. Ho sempre creduto nel mio valore e molto di questo è venuto fuori. Sono consapevole che c’è ancora molto da fare per migliorare ulteriormente”.
Il motivo di questa scelta: “Un motivo è stata la conversazione che ho avuto con Maldini. Fondamentale il modo in cui mi hanno presentato il progetto e la volontà che hanno mostrato nel volermi, anche se si trattava di un prestito secco. Poi c’entra anche la squadra, dove ci sono tanti giovani, voglia di vincere, voglia di lavorare come piace a me. Dopo il mio arrivo ho scoperto altri aspetti che mi sono piaciuti”.
Cosa rappresenta un’icona come Paolo Maldini: “Lui rappresenta tutto ciò che il Milan è stato e ha vinto. Ha la passione e la volontà di riportare il club al livello che merita. Ha spiegato che l’obiettivo è quello di riportare il Milan nei palcoscenici dove merita di stare. Sa che ci vuole tempo, ma sentiamo di essere sulla strada giusta”
Il rapporto con Pioli: “Il calcio in Italia è più tattico e difensivo. Essere qui mi aiuta a completarmi come giocatore. Pioli è essenziale per la squadra, per il legame che ha con i giocatori e con me fin dall’inizio, per il modo in cui interagisce”.
Com’è lavorare in questo gruppo: “È fantastico. È una cosa che mi ha sorpreso molto positivamente. È dovuto molto all’equilibrio tra giocatori più esperti e giovani. Ho l’opportunità di condividere uno spogliatoio con molti giocatori della mia generazione, altri un po’ più grandi ma relativamente vicini alla mia. Questo aiuta. La volontà e l’energia sono le stesse. Non voglio dire che sia perfetto, ma è un equilibrio molto appropriato per ciò di cui abbiamo bisogno e che vogliamo avere. Che sia dal team tecnico ai magazzinieri o agli aiutanti. È fantastico e mi ha sorpreso”.
L’ amicizia con Leao: “Avere qualcuno che conosci da quando avevi 15 anni ti rende più facile entrare nella squadra, è un vantaggio. Mi ha aiutato in molti modi. È stato bello avere in squadra qualcuno che già conoscevo. È una persona che mi è molto cara da quando l’ho conosciuta ed è stato bello avere il suo aiuto”.
Mourinho l’ ha sempre definito il miglior terzino della sua età: “È una delle tante frasi che ho conservato di Mourinho. È stata una persona molto importante nella mia carriera ed è una persona che tengo con un affetto speciale nel mio cuore. Lavorare con lui è stato fantastico. Ho imparato molto e sono contento che si stia vivendo un bel momento. Tengo queste frasi non per vantarmi, ma come motivazione e per rispondere, non solo a lui ma anche a me, perché penso che un giorno potrò essere un riferimento. Devo lavorare e correre molto”.
Dove può arrivare questa squadra: “So che Zlatan Ibrahimovic ne ha parlato e giustamente ha detto che ci dobbiamo credere. Penso che sia un sogno comune a tutti noi giocatori del Milan. Logicamente lui è più abituato a vincere rispetto alla maggior parte della squadra. Nello spogliatoio è un punto di riferimento, aiuta ad affrontare questi periodi. Ci sostiene, ci carica e ci fa migliorare. Questa sua esperienza e il suo carisma ci trasmettono fiducia, per noi è molto importante”.
Lo scudetto può essere un obiettivo reale o resterà un sogno: “Sappiamo che la strada è lunghissima e arrivare primi al traguardo è molto difficile, ci sono anche altre squadre che hanno vinto di più negli ultimi anni e che sono molto forti. Ma abbiamo tanta qualità anche noi, siamo una squadra forte, ne abbiamo la consapevolezza e lo abbiamo dimostrato tante volte. Ora bisogna andare avanti e lavorare a testa bassa, concentrandoci partita dopo partita. Si gioca ogni tre giorni e non possiamo permetterci cali di tensione”.
Mercoledì la sfida alla Juventus ma soprattutto a Ronaldo: “Ho avuto modo di incontrarlo quest’estate per la prima volta e lui è un punto di riferimento. È sempre stato il mio idolo. Condividere il campo con i migliori è il sogno di ogni giocatore e anche poter giocare contro i migliori sarebbe anche un sogno che si avvera. Sarà un bel momento se succederà, qualcosa che conserverò”.
Può essere l’ anno della consacrazione: “Credo di sì. Quello che gli altri mi mettono addosso è difficile da controllare. Come giocatori, dobbiamo cercare di migliorare ogni giorno ed è quello che sto facendo. Naturalmente voglio essere un punto di riferimento per molte persone. Per me, deve essere un obiettivo per voler crescere e diventare un riferimento nel top”.
Tornando al Milan. Sta tornando la grande squadra di un tempo: “Non possiamo paragonarci al Milan di altri tempi, non avendo vinto titoli, campionati o Champions. Solo così possiamo continuare a pensare, a competere e a confrontarci. Quello che sappiamo è che siamo sulla strada giusta”.
This post was last modified on 4 Gennaio 2021 - 18:47