Proprio mentre viene rinviata la sfida del Milan Primavera contro l’Empoli a data da destinarsi, il mondo del tifo rossonero e tutta la comunità internazionale di sportivi e simpatizzanti di questa gloriosa squadra si accingono a festeggiare il suo compleanno imminente.
Infatti è proprio così, in quanto il 16 dicembre del 1899 nasceva il Milan. Ma ora ripercorriamo insieme la sua storia, che di certo sarà per molte persone ricca di notizie che non conoscevano affatto.
Partiamo dal nome di Herbert Kilpin, che è poco conosciuto fuori dall’Italia e, fino a poco tempo fa, era quasi dimenticato persino nella sua città d’adozione, Milano. Fu nel capoluogo lombardo che l’inglese di l’inglese di Nottingham, Kilpin, fondò il Milan Football & Cricket Club nel dicembre 1899, il gigante del calcio mondiale noto oggi come AC Milan.
Il Kilpin, classe 1870, si trasferì in Italia sul finire del 19º secolo per fare esperienza nel settore tessile. Aveva già dimostrato di essere molto interessato a tutto c’è che fosse italiano, anche fondando una squadra di calcio giovanile con la maglia rossa in onore di Giuseppe Garibaldi.
Prima a Torino e poi all’ombra del Duomo aiutò non solo a fondare squadre di calcio, ma anche a importare le regole di gioco inglesi (ricordiamo che il moderno gioco del calcio nacque proprio in quel secolo in Inghilterra). Noto per aver bevuto whisky prima e dopo le partite, Kilpin portò i rossoneri a vincere 3 scudetti nel decennio successivo, ritirandosi dal suo amato gioco solo quando aveva 43 anni per poi morire altri tre anni dopo (era il 1916).
“Da allora molto è cambiato sotto il profilo delle regole ma anche di materiali e tecnologie a disposizione – commenta Daniele Longo di reviewbox – con una partenza con un pesante pallone di cuoio e le decisioni arbitrali senza alcun supporto smart, come il VAR. Anche dietro le quinte il mestiere di calciatore è passato da allenamenti spartani a tracking delle performance sportive con cardiofrequenzimetri, smartwatch per i parametri vitali e wearable per rilevare ogni cambiamento biochimico”.
La tomba di Kilpin è stata riscoperta solo nel 1998, grazie a Luigi La Rocca, tifoso e custode della storia del club, nel Cimitero Maggiore di Milano sotto l’italianizzato “Alberto Kilpin”. I resti di Kilpin ora riposano nel Cimitero Monumentale. Ma per alcuni, la piccola targa in suo onore non è sufficiente alla statura dell’uomo.
Il giornalista e fotografo Giacomo Carioti, molto impegnato nelle inchieste sociali, riconosce che gran parte della colpa è degli stessi dirigenti del Milan, che sotto l’ex proprietario, Silvio Berlusconi, hanno mostrato “scarso interesse a promuovere ricordi estranei all’amministrazione Berlusconi”.
Ma è anche preoccupato che l’incuria di Kilpin faccia parte di una più ampia storia di favoritismi nei confronti dell’altra milanese: l’Inter. Carioti sottolinea la discrepanza tra i siti che onorano quelli legati all’Inter e quelli al Milan. “Se Milano è l’unica città in Europa in cui ci sono due vincitori della Coppa dei Campioni, il riconoscimento va diviso a metà”.
This post was last modified on 21 Febbraio 2024 - 17:01