Quest’oggi, dal noto quotidiano Il Corriere della Sera, è stato intervistato l’allenatore rossonero Stefano Pioli, che ha avuto modo di parlare con i colleghi del suo rapporto idillico con il Milan. Un amore platonico, per certi versi nato anche per caso ma spontaneamente, un rapporto che sta fruttando risultati su risultati. Il Milan, con Pioli e tutta la rosa, è risalito dopo tanto tempo sulla giostra del successo, e non ha intenzione di scendere. Così Pioli ha parlato del suo Milan, nell’edizione odierna del quotidiano:
“La prima volta che sono entrato a Milanello ho sentito qualcosa di magico, un’energia unica. Ma il fatto è che la risento ogni mattina alle 8. So di essere fortunato. E farò di tutto per continuare a meritarmi questa fortuna. Non sono un genio, ma determinato e tenace sì. E curioso. Ho sempre pensato che ci sia da imparare da tutti. Oggi mi sento completo e maturo, come non mai. Ma so che posso fare anche di più. Io sono un uomo normale, non un normal one. Sono semplice, amo esserlo”.
“Ibrahimovic? Mai conosciuto un giocatore così intelligente e simpatico. Sono momenti così, tornerà e giocherà più di prima. Ma già la sua presenza è fondamentale, sa trascinare e stimolare i compagni. Come si gestisce uno così? In realtà non è difficile. Perché siamo entrambi diretti, non ci nascondiamo, nel bene e nel male. Ci siamo detti anche cose negative, succede, è normale, è la dinamica logica di una squadra. Una volta è entrato nel mio ufficio e mi ha detto: mister, oggi parlo io. Io mi sono messo lì e ho ascoltato. Il giorno dopo ho parlato io. Funziona così. Bisogna capire le situazioni, le persone, i momenti”.
“Un’immagine di questo 2020? La sera del 20 luglio, quando Gazidis mi telefona alla vigilia di Sassuolo-Milan per comunicarmi che lui e la proprietà avevano deciso di confermarmi per la stagione successiva, se mi andava bene. Gli ho detto: Ivan, aspetta che ci penso un attimo… Ovviamente scherzavo, non ho messo giù il telefono. È stata una grande emozione, come quando dopo la partita ho dato l’annuncio alla squadra e ai miei collaboratori. Non ho mai smarrito la mia serenità, dico davvero. Gazidis prima della partita col Genoa venne a Milanello a dire che le scelte sarebbero state fatte a fine campionato e non prima. Per me le cose erano chiare. Perciò ho continuato a lavorare per meritarmi quella fiducia, senza ascoltare ciò che si diceva in giro”.
“Dobbiamo continuare a migliorare. E, sì, tornare in Champions. Il club non ci ha chiesto nulla, non ci vuole dare pressioni, questo io l’ho apprezzato moltissimo. Maldini, Massara, Gazidis ci mettono nelle condizioni di lavoro ideali: sono straordinari. Ma noi abbiamo bene in testa che dobbiamo fare di tutto per riportare il Milan dove deve, cioè in Champions. Manca da troppo tempo, quello è il suo posto. Possiamo farcela. Quello che m’interessa è la crescita. Questa squadra può anche migliorare tanto”.
“Mercato? Qui ora c’è entusiasmo, serietà, compattezza. Non c’è più nemmeno bisogno di appendere ai muri il programma settimanale, tutti sanno cosa fare. Il gruppo è forte, unito, orgoglioso. Chi entra, se entrerà, deve avere la stessa applicazione, la stessa mentalità. Chi è arrivato a gennaio scorso, parlo di Ibrahimovic e Kjaer, ha dato l’esempio. Quello ci ha fatto svoltare. Ecco, con la fatica che abbiamo fatto a raggiungere questo equilibrio dobbiamo stare attenti a non spezzarlo. Su questo punto c’è totale sintonia. Se si può migliorare, miglioriamo. Sennò restiamo benissimo così”.
This post was last modified on 1 Gennaio 2021 - 20:37