La grande vittoria nel big match contro il Napoli ha confermato una cosa: questo Milan continua a vincere (e convincere) anche senza i suoi protagonisti. Domenica sera i rossoneri si sono presentati al San Paolo senza Pioli e il suo vice – entrambi positivi al Covid-19 – e nonostante questo ne sono usciti con i tre punti e ancora in testa alla classifica. I meriti vanno senza dubbio alla squadra, ad un super Ibrahimovic e all’ottima condotta di gara da parte di Daniele Bonera, alla prima su una panchina di Serie A. Ma c’è di più, perché quest’anno il Milan, nonostante le assenze, è sempre lo stesso. Bello e vincente.
Basti pensare al periodo senza Ibrahimovic tra la fine di settembre ed i primi di ottobre, quando lo svedese è stato costretto a fermarsi a causa della positività al Coronavirus. I rossoneri, senza di lui (e senza capitan Romagnoli, fuori per infortunio), hanno prima ottenuto due successi abbastanza agevoli contro Crotone e Spezia, per poi centrare la qualificazione ai gironi di Europa League dopo l’incredibile – e ormai storica – maratona di rigori contro il Rio Ave. Ibra e Romagnoli sono poi tornati nel derby contro l’Inter, e sappiamo tutti com’è andata a finire.
Nel frattempo Pioli ha dovuto fare i conti anche con la pesante assenza di Ante Rebic, protagonista assoluto del Milan post-quarantena. Il croato, infortunatosi al gomito alla seconda di campionato, ha saltato cinque gare tra Serie A ed Europa League (tra cui i big match contro Inter e Roma), ma anche in questo caso il risultato non è cambiato: i rossoneri hanno ottenuto 4 vittorie e 1 pareggio anche senza di lui.
La sensazione, ad oggi, è che l’assenza dei singoli, per quanto determinanti possano essere, non riesca in alcun modo a scalfire la solidità di questa squadra. E non è forse questa l’essenza del significato di squadra? Il gruppo che è più forte dei singoli, e i singoli che arricchiscono il gruppo. È un Milan che senza Romagnoli, pilastro della difesa e capitano, ha trovato certezze nella coppia Kjaer-Gabbia, e senza Rebic ha potuto ammirare (per la prima volta con continuità ) le straordinarie qualità di Leao. È una squadra che, a prescindere dall’undici che scende in campo ogni domenica, mantiene inalterata la propria fisionomia e il proprio carattere. È una squadra capace di vincere a Napoli senza allenatore in panchina.
Allora, forse, il bello arriva adesso: Pioli, ancora fuori per Covid, salterà la delicata sfida di Europa League contro il Lille, e con molta probabilità anche il match di domenica contro la Fiorentina. Alla sua assenza si aggiungono quelle di Ibrahimovic e Leao: entrambi hanno riportato una lesione al bicipite femorale che li costringerà ad uno stop di circa un mese. Di certo una sconfitta non cambierebbe nulla di quanto detto, ma il Milan è chiamato alla “prova del nove”: deve dimostrare ancora una volta di essere superiore ai problemi e alle pesanti assenze. Farlo nelle prossime partite significherebbe mandare un chiaro segnale al campionato: questo Milan ha un’identità , questo Milan è forte.