Lucas Piazon, attaccante esterno classe 1994 di proprietà del Chelsea che lo scorso anno ha anche avuto una parentesi italiana, nel Chievo è adesso in forza al Rio Ave, prossimo avversario del Milan. L’attaccante sudamericano, che è uno dei maggiori pericoli della squadra portoghese, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport:
Qual è stato il suo primo pensiero quando ha saputo che il playoff vi avrebbe messo davanti il Milan? “Beh, a essere onesti, il primo pensiero è stato ‘ma non poteva capitarci una squadra un po’ meno qualificata e famosa (risata, ndr)?’. Comunque occorre accettare la realtà e quindi ce la giocheremo al massimo della concentrazione, cercando la vittoria come sempre”.
Insomma avrebbe preferito un incrocio più soft… “Il fatto è che vogliamo fortissimamente entrare nella fase a gironi e ovviamente avremmo più possibilità se giocassimo contro un avversario più morbido. E’ anche vero, però, che quando si arriva al playoff tutte le squadre hanno qualità, quindi non ci fasciamo la testa a priori”.
Sia sincero: quante possibilità ha realmente il Rio Ave di raggiungere la fase a gironi? “Non le dirò una percentuale, le dirò soltanto che crediamo in noi stessi. Arriviamo da una grande stagione e siamo partiti bene. Giochiamo in casa, seppur senza pubblico, cercheremo di rendere la vita il più difficile possibile al Milan”.
Quali sono le vostre armi per mettere in difficoltà il Milan? “Ci piace avere la palla fra i piedi, quindi se riusciremo a controllare il possesso e a mantenerlo il più a lungo possibile, per il Milan potrà essere un problema”.
Ibrahimovic non ci sarà: è più contento che il Milan non abbia la sua stella o più dispiaciuto di non poterlo affrontare? “In realtà io e gli altri ragazzi non vedevamo l’ora di avere l’opportunità e l’esperienza di giocare contro una leggenda del genere, quindi non ci rende più felici la sua assenza”.
Senza Ibra quale giocatore del Milan teme di più? “Calhanoglu è in ottima forma e ha iniziato la stagione molto forte, quindi non ci sono dubbi: è lui il nostro timore maggiore”.
A proposito di assenti: il suo connazionale Paquetà ha concluso malamente la sua avventura in rossonero. “Aveva iniziato molto bene lì, speravo potesse cambiare le cose a suo favore. E’ un peccato”.
Che effetto vi fa sfidare un club che ha vinto sette Coppe dei Campioni? “Siamo entusiasti. È la prima volta che il club affronta un avversario così celebre e vincente, quindi non vediamo l’ora”.
Che cosa darebbe per segnare un gol? “Con una posta in palio simile a me interessa solo la qualificazione, non segnare. Non importa chi fa gol, importa passare per fare la storia”.