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Milan, Calabria: “L’assenza del pubblico? Forse ha aiutato. Il mercato? Penso al Milan

Il terzino del Milan Davide Calabria, all’indomani della vittoria contro il Bologna di Mihajlovic, ha parlato ai microfoni di Dazn, tracciando un primo bilancio su questo inizio di stagione, ecco le sue dichiarazioni:

“I singoli possono fare la differenza e noi, in questa squadra, abbiamo giocatori importanti. Poi ovviamente dipende anche dallo stato mentale del gruppo, in questo momento stiamo in totale fiducia, siamo sicuri di quello che facciamo, siamo in un momento positivo sia mentalmente che fisicamente e il campo ci sta dando i risultati che cerchiamo e che vogliamo. Saelemaekers? Da dietro riusciamo a vedere tutto il campo, ci sono tanti ragazzi giovani che fan bene come Alexis ma che vengono da un campionato straniero e non è facile far bene da subito come ha fatto lui. Non è così scontato e quindi il mister mi ha chiesto di dare consigli sui movimenti che sono fondamentali per la catena. La concorrenza? Non possono esserci 11 titolari, ma devono essercene 20-25, quindi è giusto che sia così, soprattutto per una squadra che deve avere ambizioni alte come il Milan. Può far bene a tutti, è solo uno stimolo per migliorarsi sempre.

Calabria si è poi soffermato sull’Europa League: Sottovalutare l’Europa League è un errore italiano a livello di mentalità. Dà l’accesso matematico alla Champions, abitua a giocare ogni 3 giorni, per il Milan dev’essere l’abitudine”.

Sulla continuità: “Negli ultimi anni non c’è praticamente mai stata, in un progetto vincente c’è sempre continuità, quindi è giusto e siamo contenti di avere avuto la possibilità di non ricominciare da capo per l’ennesima volta. Siamo contenti del mister e della dirigenza, speriamo di continuare su questa strada insieme”.

Sul fatto di essere al Milan da tanti anni: “Siamo una squadra tanto giovane, io e Gigio siamo qua da più anni, ci hanno dato una mano anche i senatori, quelli con più anni di esperienza. Il giusto mix è quello che fa bene e aiuta il mister a gestire i momenti più difficili della stagione”.

Sulle regole nello spogliatoio: “La base di un gruppo sano è avere delle regole all’interno dello spogliatoio. Sono le classiche regole: il rispetto reciproco, il lavoro quotidiano, l’arrivare in orario, lo stile Milan”.

Sulla letterina di Tonali: “Ho anche io una letterina a casa a Santa Lucia, dove chiedevo di guidare una determinata macchina e di arrivare in finale di Champions col Milan contro il Chelsea, spero che questo sogno si possa realizzare”.

Sul mercato: “Quest’anno ho deciso che il passato è passato, quello che succederà non mi interessa, sto solo pensando al presente, l’extracampo non deve più influire sulle prestazioni, né mie né della squadra e si vede in campo. Siamo tutti più liberi e concentrati. Dobbiamo dare sempre il 100% qualsiasi cosa succeda, campo, famiglia, casa, lavoro… Il Milan è la cosa più importante di tutte”.

Sul miglioramento in campo: “La difficoltà è che all’inizio ero un po’ più bloccato, più difensore centrale piuttosto che terzino, non ero abituato a quel ruolo. Adesso sono un po’ più libero di avanzare palla al piede, di fare tutte le sovrapposizioni che voglio. Sono più libero di testa, più motivato, più voglioso, sono contento che il mister mi dia questa possibilità”.

Infine, sull’assenza di tifosi ha detto: “Pensando alla giovane età, forse l’assenza del pubblico ci ha dato una mano, riusciamo a parlarci in campo, comunichiamo meglio. C’è più ordine, anche se 80.000 persone sono un punto a favore. Pressione? Indossando questa maglia sei abituato”

This post was last modified on 22 Settembre 2020 - 22:52

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redazione