‘Toc toc, c’è nessuno?” Questo è più o meno il pensiero allegorico del popolo rossonero che bussa alla porta della dirigenza di Casa Milan per capire se qualcuno o qualcosa si sta muovendo. La nuova stagione è ormai alle porte, Pioli e i suoi ragazzi si ritroveranno tra quattro giorni per preparare un anno che si prospetterà molto più lungo, visti gli impegni europei che cominceranno dai preliminari di Europa League. Quattro giorni dicevamo, eppure la rosa del Milan si presenterà incompleta su più fronti. Infatti, in queste settimane ci sono state tante chiacchiere intorno alle mosse di mercato rossonero ma i fatti dicono che al momento, al netto del rinnovo di Ibrahimovic (al termine di un tira e molla snervante con Mino Raiola), il diavolo ha messo a segno il solo colpo Kalulu a parametro zero. Appare ovvio ed evidente che questo non può bastare.
Dopo la fine del campionato, la dirigenza di Via Aldo Rossi ha voluto dare priorità ai rinnovi appunto di Ibra, Donnarumma e Calhanoglu. Ebbene, la questione dello svedese, come detto, sembra essere sistemata ma i nodi della trattativa hanno fatto registrare un ritardo notevole sul tabellino di marcia dei piani rossoneri. Accantonati, quindi, momentaneamente i rinnovi del portiere e del turco, il Milan ha valutato l’acquisto immediato di Rebic, ma anche in questo caso, la situazione con l’Eintracht non ha portato aggiornamenti ed è tuttora in stallo. Inoltre, il diavolo sembra avere in mano i consensi di Bakayoko e Aurier da diversi giorni, eppure gli ostacoli Chelsea e Tottenham sembrano più ostili del previsto e allora ecco che anche queste due operazioni rimangono in stand by.
Che cosa rimane? Il difensore centrale richiesto dall’allenatore rossonero è Milenkovic, valutato 40 milioni di euro dalla Fiorentina che suona più come un “non è in vendita”. A Pioli, dunque, non resta che avere pazienza e nel frattempo cominciare la stagione con i giocatori rimasti più un Ibrahimovic in più al suo fianco ma con ancora tante e troppe incognite sul futuro di questa squadra. Sia chiaro, questo non significa che la società debba operare in fretta e furia senza un minimo di criterio, però questo immobilismo comincia a preoccupare il popolo milanista. Perché intanto il tempo passa e le parole aumentano, ma i fatti fino a questo momento sono stati davvero pochi.