Milan, l’alba di una nuova era è alle porte: adesso serviranno testa e cuore

L’alba di una nuova era, ancora una volta un inizio da zero, probabilmente una società da rimodulare e un ennesimo cambio di allenatore. Alba di una nuova era con altissime probabilità affidata a Ralf Rangnick, allenatore tedesco, in Germania chiamato “il professore”, ma se saprà insegnare e migliorare i suoi ragazzi ce lo dirà soltanto il tempo. Si, proprio il tempo, giusto il tempo di concludere il campionato, che per il Milan è tutt’altro che chiuso, e poi si partirà con questa famigerata “nuova era”.

Giusto parlarne, sperare e sognare, perché proprio come dice Rangnick “i fiori dei vincitori vengono da molti vasi”, frase di Schumacher scritta anche sui muri del centro di allenamento del Lipsia, il più moderno di Germania. Ma se parlarne è giusto, lo è ancora di più portare rispetto e apprezzare il lavoro di Stefano Pioli, allenatore umile, definito il “normalizzatore”, ma che al Milan, dall’addio di Marco Giampaolo, ha saputo dare una faccia, a volte non bellissima, ma comunque tosta. I rossoneri sono pronti al rush finale, dove dovranno vedersela prima con la Juventus nella semifinale di ritorno Coppa Italia, decimati dalle pesanti assenze di Ibrahimovic, Castillejo e Theo Hernandez per squalifica, e poi chi lo sa, magari potranno giocarsela a viso aperto in finale con una tra Napoli e Inter. Ovviamente il percorso non sarà agevole, anzi tutt’altro, infatti entrambe le ipotetiche sfide saranno ardue e malagevoli. Chiuso il discorso Coppa Italia gli uomini di mister Pioli dovranno catapultarsi in campo per conquistare un posto in Europa League, in un insolito finale di campionato, vista l’emergenza Coronavirus che ha colpito anche il mondo del calcio.

Dunque, adesso servirà testa e cuore da parte di tutti, poi si penserà all’ennesima “alba di una nuova era”.

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